sabato 27 novembre 2010

Di come l'amore vero venne cancellato dalle ripercussioni della cretineria

E ne parlo oggi della conversazione su matrimonio et figli et amore et. (http://raspberryanarchy.blogspot.com/2010/11/mi-affaccio-alla-finestra-e-vedo-un.html)
Non che ci sia molto da dire ma non posso certo perdermi la ghiotta opportunità di assaltare la logica ambigua e materialistica e squallida di codesti presunti vittoriosi conquistatori del mondo.

Tizio in questione, un americano che con le banconote da 100 euro, non dico ci si pulisca il culo, ma non lo fa solo perché è più consono al suo status usare la carta igienica più soffice (per ripulire le sue chiappe delicate con vellutate carezze), più resistente (perché la popò di uno che produce oro al solo tocco remidesco della mano, pesa ed è arcigna, la maledetta, quanto l’oro stesso che produce) e più bella (oh…il suo destino sarà pure quello di essere scaricata in un cesso, ma dal rotolo al cesso deve pur fare la sua figura no? E sennò la classe dove si troverebbe? E quale sarebbe la differenza tra uno che la possiede, pardon che può permettersi il lusso di possederla, e uno che non può? Qui appunto, nel diverso uso della carta con cui ci si pulisce la popò dal sederino santo).
Non che io ricorda con precisione quale sia il suo mestiere. So che vive in Italia e ha residenza qui pur essendo di origini americane; so che lavora nell’ambito dell’abbigliamento, è direttore di una grossa catena di negozi e ha anche a che fare con Gucci e il mondo della moda, ma ho morfinamente dimenticato i dettagli compositivi della cosa. Di famiglia già benestante non è che abbia dovuto scassarsi le spalle per giungere lì dove giunse, ma ha un qual certo fiuto ferino per gli affari che non guasta in quest’ambito. E in tutti gli altri di ambiti a dire il vero.

Il suddetto coglioncello, ora all’apice del suo impero (finora eh…è ancora giovane “l’impero si estenderà ancora”, absolutlely! e in una parodia di star wars, anche…), a trent’anni ha percepito improvvisamente il bisogno di un figlio. Non di un amore, non di una compagna con cui condividere le avversità della vita, non di amare un piccolo essere da plasmare e a cui infondere tutto quello che può, trasmigrandolo dalla propria anima alla sua, come quegli animali che partoriscono e si fanno divorare dai cuccioli per vivore in essi e la loro vita indipendente cessa, perché la barattano per quella dei figli. Ah no!
Lui deve avere un figlio perché è GIUNTO ALL’ETA’ GIUSTA. Quindi, invierà prossimamente un fascio di 100 rose rosse alla donna che ha lasciato dopo anni di fidanzamento perché si era seccato, affinché questa torni con lui perché, nonostante non la ami minimamente (e sarebbe inutile precisare che questo tizio non è in grado di provare un sentimento aureo e anticonveniente come l’amore), gli è venuto lo sfizio del figlio e lei è risultata PERFETTA allo SCOPO e quindi a diventare sua moglie. In quanto:
a)      si conoscono già;
b)      è una seria donna lavoratrice e guadagnatrice come lui;
c)      è la figlia di un suo fornitore;
d)     è più grande di lui quindi per mettere su famiglia non ha ancora moltissimi anni davanti e non può permettersi (sue parole) di fare la schizzinosa;
e)      lui è ricco, a lei conviene.

Ora, pensate alle ripercussioni che un quadro del genere possiede.

Ripercussione n.1 ovvero la stupidità:
Come si può pensare di mettere al mondo una vita solo perché il tuo orologio biologico e le consuetudini sociali condivise lo pretendono? Mi rendo conto che in realtà quasi tutti ragionano così o velano questo pensiero fisso - insieme a quello dell’età e della paura di restare da soli e ancora più serrante della paura di essere un/una fallita senza famiglia - con il desiderio di avere qualcuno accanto e di vivere una vita felice.
Bazzecole e pinzillacchere dico io. Perché un desiderio del genere è genuino e privo di contraccolpi egoistici solo se nasce in seguito a un amore forte, profondo e sincero o solo se segue il desiderio di un amore forte, profondo e sincero. Sei uno stupido se pensi di sposarti prima di trovare il vero amore. Sei uno stupido se pensi alla famiglia come a qualcosa che ti impedisca di vivere una vita solitaria. Sei uno stupido se pensi ai figli come qualcosa che ti riempia la vita.
No, cazzo!
Riempitela con pop corn al burro e fondant alla menta la vostra stupida vita. O palline di polistirolo già che ci siete. Un bambino è un essere umano troppo candido e prezioso perché sia solo un modo per soddisfare i vostri capricci.
“Unghè…sono una merda quindi metto al mondo un figlio così agli occhi miei, del mondo e di Dio non sono più una merda”. Soffocatici nella tua merda!
Altra versione: “Oh yeah! Sono il padrone del mondo ora mi serve un figlio per un po’ di tenerezza e per la discendenza”. Brucino i tuoi spermatozoi/ovuli minchione/a!

Ripercussione n.2 ovvero siamo bestie:
E’ inutile. Non c’è evoluzione genetico-culturale che tenga. Animali siamo e animali restiamo. L’istinto alla riproduzione è marcato in chiunque e prima o poi chiunque deve farne i conti. Non crederò mai a chi dice che non vuole figli, perché non è possibile. Come non omaggerò chi, con occhi colpiti, mi confesserà di desiderare un figlio sopra ogni cosa. Non vuoi un figlio perché hai lo spirito materno o un cuore colmo di tenerezza, ma solo perché questo è un istinto impresso a fuoco nei gangli più celati del parco genetico dell’uomo. Lo desideri perché vivi, esisti al solo obiettivo di perpetuare la specie. Poi, puoi decidere razionalmente di non farlo per carità, ma di certo non è vero che tu non lo voglia o che non hai mai provato il desiderio di figliare.

Ripercussione n.3 ovvero l’amore vero:
Che non esiste, tranne in casi davvero davvero rari.
Avere una fidanzata o un fidanzato non è essere innamorati.
Sposarsi non è essere innamorati.
Desiderare di possedere sessualmente qualcuno non è passione.
L’amore non lo trovi perché lo cerchi. L’amore succede ed è rarissimo che questo evolva in matrimonio. Il matrimonio è solo istituzione; la maggior parte dell’amore vero non ci arriva perché dall’istituzione viene smorzato e soffocato. Muore, è in antitesi con esso. L’amore non è farsi la casetta con la cameretta per il sospirato figlio.
L’amore è pura funzione, compenetrazione di animi. Comunque questa avvenga.
Nella maggior parte dei casi ci si sistema. Ci si accoppia. Ci si fidanza. Ma non ci si ama.
Peggio poi, nei casi come quello del cretino succitato, troppo lobotomizzato per riuscire anche solo a concepirlo il vero amore. E da qui passiamo alla ripercussione n.4.

Ripercussione n.4 ovvero materialismo vs sentimento:
E’ tutto qui: se la maggior parte del tuo cuore e del tuo cervello è allenata e usata per fare soldi, destreggiarsi da vincente nella vita sociale, essere un uomo/donna di successo o votato/a a frivolezze o non presunte tali, un sentimento puro e rifulgente come il vero amore non può trovarvi spazio, non può nascervi, si contaminerebbe e comunque non ci sono i presupposti per cui ciò avvenga, perché vero amore non può andare a spasso con una vita votata all’egoistico possedere materiale. Quello del “possedere qualcuno” non è vero amore è solo il risultato della tendenza ossessiva a padroneggiare più soldi, più potere e più cose.

Ripercussione n.5 ovvero
In una società dove un comportamento come quello del minchione di cui sopra viene non solo favorito, ma anche incentivato, la possibilità di trovare uno spazio per la nascita del vero amore, di trovare l’amore stesso, è pressoché nulla, tanto quanto quella di vedere una stella cadente se sei abbacinato dalle luci di una discoteca. Chi è in grado di dar forma a un sentimento tanto raro (e non parlo necessariamente di me, sia chiaro) e non si accontenterà del falso sogno di un amore da telenovelas, sarà costretto a soffrire attanagliato da colpe non sue, ma che a lui verranno attribuite. Persone meno “competenti” e meritevoli di lui in materia, troveranno un compagno per la vita perché è facile entrare nel complesso sociale e trovare il proprio posto se ci si adegua, e non sapendo che c’è altro questo gli sembrerà il massimo della perfezione perché è quella riconosciuta e utilizzata da tutti. Chi non si adeguerà sarà tormentato da un’invidia infondata e dal tragico dubbio che, forse, i materialisti burattini hanno sempre avuto ragione, che un fascio di rose rosse per la persona più adeguata a formare una famiglia sia la soluzione, che l’amore che sente di essere in grado di far esplodere per qualcuno che c’è, sa che c’è, da qualche parte, è solo fantasia e astrazione. Che forse se si fosse adeguato e se fosse sceso a compromessi, sarebbe stato più felice. Che può darsi non sia troppo tardi, basta diventare uno di loro, e accontentarsi di una blanda soddisfazione omologata e fasulla, pur di avere un figlio, che si accontenterà di una blanda soddisfazione omologata e fasulla, da scambiare per felicità.

E così tutti si trasformarono in burattini e ogni possibilità di vero amore venne cancellata dalla faccia della Terra.

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