venerdì 19 novembre 2010

Battaglie a suon di belate


Vediamo se riusciamo a tirarci un po’ su di morale, non dovrebbe essere poi così ardua la cosa. Basta bighellonare un po’ su internet e qualcosa si trova. Basta poi affacciarsi alla finestra e osservare le blande esistenze degli esseri che popolano il mio quartiere e…be’ direi che in quel caso il gioco è più che fatto.

Ma vista l’ora e il buio, mi concentrerò sulla finestra virtuale per oggi, quella che affaccia sul cyberspazio, tanto promettente, quanto ultimamente, palloso.
La necessità di rimpolpare il mio ego secco e scarno mi spinge ad avventurarmi in zone intellettivamente fiacche. Potrei cercare un riscontro più stimolante certo, ma è tardi, gli occhi cominciano a pulsare, la connessione è lenta, il caffè americano che ho sorseggiato stamane, ha liquidato i suoi benefici effetti oramai da mezza giornata. Quello americano, lungo diluito che poco sa di caffè, è l’unico che riesco a bere e che mi piace sorseggiare, corposo nero vellutato da assumere in boccate calde e aromatizzate, lasciarlo poi scivolare sulla lingua in getti robusti, come una carezza decisa e scendere in gola con miasmi nocciolati che aleggiano, permanendo fieri, nel setto nasale, in un bouquet esotico che inneggia a una realtà da telefilm americano, tutta vita e socialità stuzzicanti, che mi rilassa e stende in un bieco sorriso le mie labbra di Italia calabra.
Insomma ondeggio molle e deliziosamente seccata smuovendo il mouse alla ricerca di quei forum di patetucoli adepti a saghe letterarie e cinematografiche di dubbio gusto, sapete quei fanatici convinti che Twilight sia l’opera somma e che Federico Moccia sia Dante reincarnato.
La cosa più esilarante non è che loro credono che la suddetta sia alta letteratura, oh no. Questo non fa mica scompisciare, sapete? No, no. Direi che è preoccupante, se non addirittura periglioso. Preoccupante perché coloro che inneggiano lodi sulle capacità letterarie di Meyer e Moccia, (escludiamo pure le ragazzine in calore per Pattinson e Scamarcio, diamo loro il beneficio del dubbio visto il rimestio di ormoni a cui sono soggette, certo questo non giustifica la stupidità e l’ignoranza, ma sognano povere bimbe, e visto la penuria di uomini degni di questo nome, lasciamole sognare), lo fanno perché voglio credere non abbiano molti termini di paragone. Sono, ergo, ignoranti. E il fatto che a vendere sia questa letteratura che a chiamarla letteratura effettivamente ce ne vuole, questa patetica mascherata carnevalesca di libri, spinge gli editori a promuovere questo livello. Quindi sempre meno libri buoni e meno autori con l “A” maiuscola verranno prediletti, abbassando ancora di più, se è possibile il livello della letteratura e dell’ignoranza italiana.
Causa di tutto questo la scuola che impone come letture e studi mattoni noiosi e accorati relegando il piacere di leggere nello scantinato delle buone intenzioni che in quanto buone e in quanto intenzioni resteranno, appunto, nello scantinato.

Ma non funziona… non è che mi tiri su più di tanto leggere di ragazzine e ragazzini (o anche meno –ini e –ine, temo) che sono così tardi da non capire che il fatto che un vampiro non succhia sangue e se ne va a spasso sotto il sole come se niente fosse non è che rende il genere alternativo, lo esclude proprio il genere perché che cazzo di vampiro sei se non bevi sangue? Mi vengono meno tutte le basi del vampirismo qui. Che una storia d’amore in cui una scemetta con la personalità di una papaya (anzi la papaya ne ha eccome di personalità…una rapa ecco Bella Swan ha la personalità di una rapa) s’innamora di un belloccio senza che insieme abbiano mai condiviso nulla o sostenuto anche un solo briciolo di conversazione degna di nota o che siano stati a contatto senza ansimare per …boooo, chi lo sa perché diamine ansimano?! Insomma che questa non è una storia d’amore! Ma la cosa più sconvolgente è che sia così facile capire cosa desiderano queste ragazze, cosa è per loro una storia d’amore e come loro sognano di viverla: il massimo che riescono a concepire, il più alto grado d’amore per loro è solo quello di essere contese e litigate dai due bellocci più muscolati e contesi del circondario, che sia quello scolastico o quello boschivo. E che importa se non c’è la base per una storia d’amore perché non esiste un vero rapporto? Che importa se le conversazioni della Belloccia coi bellocci sono peggio di una lobotomia al cervello, che il suo amore nonostante tutto non riesca neanche ad essere così puro da concentrarsi solo su uno dei due tipi e che i due accettino la sua indecisione perché sono stracosttissimi di lei!!!! Ma questa non è solo fantascienza, è una merdata senza precedenti! Non si può neanche concepire. Qualcuno ha dispregiativamente paragonato il libro a un Harmony, ma per quanto scadente gli Harmony hanno una base morale a cui si rifanno, qui manca qualsiasi cosa e tutto è votato alla beatificazione della Bella-gnocca-per-creature-mitologiche.

Stesso dicasi per il Moccioso e le sue di creature, più borghesi queste: anche meno sottile, visto l’ambientazione realistica (realistica solo per il mondo tutto gnegnegnè di Moccia, chiaro), il parallelismo tra il desiderio di essere venerate da minchioni palestrati e invidiate dalle coetanee, e i soldi da sborsare per comprare i suoi libri. Un tutt’uno proprio. Che poi la Meyer sarà patologica e noiosa ma quantomeno si riesce a leggere un periodo nei suoi libri senza stracciarsi i capelli. Con Moccia i capelli li stracci tutti. Non è che sappia scrivere granché chiaramente, ma il fatto che ti faccia raggiungere livelli di irritabilità inumani ha del portentoso bisogna dargliene atto. Eviterei se non ci trovassi un certo beato godimento, di citare anche il fatto che i suoi adoni (come quelli di twilight identici in questo il che mi permette di constatare che altro ingrediente per il successo editoriale accertato è la bellezza inumana dei protagonisti maschili, vita grama per i bruttoni anche tra le pagine dei libri….), sono sempre molto belli, ma non è che lo capiamo da descrizioni o altro. No no, potemmo fraintendere e non vederli come belli belli belli, ma solo insipidamente bellini. Non sia mai! Si presuppone crollino le vendite perché chi leggerebbe mai un libro con protagonisti solo bellini che corteggiano lobotomizzate indecise? Ci dobbiamo fidare del gusto della Meyer e, ancora più inquietante, di Moccia che ci assicurano che i loro beniamini sono “bellibellibellibellidafarpaura”( oltre che pedofili, aggiungerei. Moccia a parte, Vampir-Cullen ha 100 anni di vita e trova interessante-attraente una ragazzina di 17 anni?! Alla faccia dell’intelligenza e della maturità! Ma non importa perché lui è bellissimo e fighissimo e invidiatissimo, lei scema ma la vogliono tutti tutti ma proprio tutti, umani, vampiri, licantropi, no cioè non la vogliono i centauri ma solo perché non trovano collocazione nella saga sennò vuoi mettere un bello stallone scalpitante e muscoloso! Vincerebbe in pieno mi sa, zoccoli a parte…).

Ma nonostante ciò ad agire meglio sul mio morale giù e affranto e a tirarmi su come solo una crocchiante tavoletta di cioccolato al caramello e alle nocciole può fare, non sono questi ignorantoni stupidini. Che possono farci poveri figli, che vivano nella loro ignoranza e non mi scassino! Serotonina perfetta nel mio sangue sono invece le voci opposte, quella marmaglia di anti-twilight e anti-Moccia che infestano a sciami il web e il non web. La maggior parte sono lettori accaniti (il che magari è pure vero chi lo mette in dubbio?!) o presunti tali, pseudo intelligentoni, insomma vari ego-enfiati che ronzano e forano timpani e coglioni con le loro frasettine fatte e quelle che, immagino, gli sembrino conclusioni brillanti, da oscar.  Le raggiungessero e tenessero per loro queste brillanti conclusioni, nulla da dire a riguardo avrei. Pare che invece tendano a sentirsi obbligati, per dovere nei confronti dell’umanità credo, a mettere al corrente il mondo intero del fatto che loro odiano questi fenomeni, che loro sono seri interpreti della letteratura mica bau-bau micio-micio. Che le loro conclusioni sono originalissime, non fosse che sono originalissime solo secondo il loro appannato parere, ahinoi! Appannato perché mica si rendono conto che tutti ripetono le stesse, identiche cose! E’ impressionante la caparbietà con cui non vogliono sentire ragioni a riguardo: “Io penso che Moccia e Meyer fanno schifo, ergo sono un genio a confronto del gregge belante”. E tante grazie al ciuccio, fanno schifo, avete fatto la scoperta dell’acqua calda!  Non si accorgono poverini, troppo impegnati a far vedere di non belare in un gregge, che finiscono col belare invece, magari non nel gregge di Twilight, ma in quello dei controtwilight.
Diverso gregge, belata affine.
Non avrei niente contro di loro se le loro fossero critiche circostanziate dai fatti, e non fondate su pregiudizi. Invece il fatto di dichiarare orgogliosamente di non avere mai letto né visto i film in questione e nonostante ciò di aprire e sostenere campagne contro questi, non mi lascia più oramai perplessa, ma basita: non sono poi tanto diversi dagli smidollati che giurano di odiare, lo stesso macabro presupposto li muove: il desiderio di essere invidiati e considerati superiori, chi tramite il sogno di un amore conteso, chi tramite un parterre di competenze letterarie e cinematografiche che possa innalzarlo al di sopra dei mortali. Che sia così o meno non importa, l’importante è farlo sapere, dirlo, che gli altri lo credano.

Sì questo funziona, rifocilla un po’ il mio umore traballante e gli permetterà di camminare più dritto per qualche giorno, spero. Non ho bisogno di questi atteggiamenti da gran Dei per sentirmi superiore, per autoconvincermi di esserlo, non ho bisogno di lanciar strali senza che siano più che supportati dai fatti come fanno queste persone che tante volte, in tante occasioni mi sono ritrovata a rispettare e anche a invidiare per la loro sicurezza e la loro vita e i loro traguardi e la loro intelligenza. Ma se agiscono e pensano così non sono poi tanto intelligenti come credevo, o io non sono poi così stupida. Io, che al contrario loro, mi limito a leggere e solo dopo a giudicare quello che leggo, senza pregiudizi, in lettura come in tutte le altre cose. Pare sia una rarità, e sentirmi una rarità…sì…funziona.

Nessun commento:

Posta un commento