giovedì 30 giugno 2011

I'm a bad girl - parte seconda

... Eppppppppoi il giorno dopo la festa patronale, ecco il sabato dei clichè ritrovati/scoperti/masaichepizza. Ma l'alternativa era stare in casa e quantomeno, ho voluto provarci.  Non è che sia andata malissimo, ma non sono io. Non ero io. Forse che l'unico modo per essere sia non essere me? Forse. Comunque procediamo per gradi...

Prima ero tutta bella felicietta perchè le mie pseudo-ex-amiche-che-ora-sono-venute-a-chiedermi-scusa-e-a-voler-riessere-mie-amiche-e-quindi-sono-diciamo-amiche-in-prova mi chiamano per dirmi che sanno dov'è quella bella libreria che nella loro città ha appena aperto e che io sbavavo dalla voglia di visitare e che quindi sarebbe stato carino approfittare del sabato per farci una capatina eppppppoi andare a mangiare in quella nuova piadineria epppppoi andare a S. per la seconda parte della serata. Il tutto con parte della loro cicalante compagnia, s'intende.

Ora, una persona normale che "...con la scusa può andare in libreria e poi piadineria e poi S.", intenderebbe la qual cosa come l'andare INSIEME in libreria e poi in piadineria e poi S. Pare invece che non sia così che la cosa è stata formulata. La parte "INSIEME" riguarda solo la piadineria ed S., in libreria ci sarei dovuta andare da sola e mi sarei vista con loro alle 21.00 ovvero l'orario in cui sono solite uscire. Come interpretare un'architettura mentale del genere? Ho formulato tre ipotesi a sostegno:
  1. La prospettiva della libreria era così tediante per loro che hanno alla fine hanno deciso di non venire e quindi il piano non era stato concepito fin dal principio in maniera tanto incoerente;
  2. Non hanno mai considerato neanche lontanamente l'idea di venire in libreria con me, il che sarebbe anche in linea coi loro personaggi da sempre sdegnosi nei confronti dei libri e di una passione tanto anomala, al punto che sarebbero capacissime di considerare umiliante, strano, scabroso ai limiti della sopportazione, l'essere viste in libreria di sabato sera;
  3. Sono sceme. Sceme e prive di qualsivoglia accortezza. Punto che è un po' il compendio delle prime due ipotesi mi sa.
Be' questo mi passa il convento. O accetto o soccombo. Per la cronaca, la libreria è stata una delusione, stupida io a pensare che una grande e fornitissima libreria potesse nascere in una città dove la mentalità generale è simile - quando non identica- a quella delle pseudo amiche (M&M, d'ora innanzi, come le caramelle), e dove legge più un cane mentre piscia sugli annunci abusivi, che l'adulto medio.

Quindi arriva il momento della grande serata-clichè.
Gli amici di turno sono un prototipo, neanche ben riuscito, di studentessa universitaria, M&M e due ragazzi che insieme hanno la capacità cranica di un criceto. Anche se la cosa stranamente non ha creato empasse e si sono difesi bene, quantomeno sono alla mano e simpatici, ci si può parlare, via. Un po' più difficile è intavolare discorsi con l'universitaria, anche se dio solo sa quanto ci abbia provato. Poi, siccome continuava a dire che conosceva qualsiasi cosa le citassi di proposito, ho voluto divertirmi un po' anche io a modo mio e l'ho testata: ho fatto finta di scordare il nome della voce di uno dei miei gruppi preferiti e lei a ripetere che neanche a lei  veniva in mente. 'naggia! Poi me lo sono ricordato: "Ah ecco, Keith Moon!" e lei mi ha detto che "ma si ecco lui lui, non mi veniva proprio!". Salvo che non era lui, nè tantomeno Keith Moon era la voce del suo gruppo... Lo so sono cattiva, ma a mia difesa c'è da dire che me le tirano eh!

La piadina non mi è piaciuta e l'ho lasciata, le patatine sapevano di polisterolo e le ho lasciate, il locale era molto contemporaneo, abbiamo mangiato intorno a un tavolo centrale comune che gira intorno a una colanna di luce azzurra-muffa. Ma piantare una colonna luminosta nelle retine degli astanti affamati non si è rivelata un'idea saggia: a un certo punto anche anche la piadina e tutti il suo interno sembrava azzurro-muffa.
Hanno cominciato a scattare stupide foto in posa alle quali non ho potuto sottrarmi; epppppoi hanno cominciato a cianciare di sciocchezze e io a sorridere per calarmi nella parte (anche se non sono sicura di essere riuscita a malcelare qualche disappunto di troppo9. Epppppppoi siamo andati in un pub dal nome di scrittore che però non aveva niente che rimandava alle opere di tale scrittore, dove ho cercato di dare il via a una conversazione degna di nota. Non ha attecchito.

Epppppoi siamo finalmente arrivati a S. dove abbiamo fatto il solito su e giù sul lungomare, e dove ho scoperto va a finire tutta la popolazione del mio paese e dintorni. Sarebbe affascinante analizzarne i risvolti, capire cosa spinge ogni singola, individuale testolina, a percorrere la stessa strada su e giù per anni, senza mai fare o dire niente di diverso, entrare nella testa del gregge insomma, ma andrei fuori tema, lo farò in un'altra circostanza. Considerato che uscirò spesso di sabato e che andremo lì, non mancheranno le occasioni.
Da qui in poi non ho molto da dire. Ho cercato di comunicare, ho lanciato lì qualche battuta che è stata quasi sempre colta, devo dire, a loro merito. Abbiamo incontrato certi loro amici in un locale sulla spiaggia di balli latiniamericani e quando dopo due ore siamo passati da lì nuovamente, i suddetti amici erano sempre nello stesso punto, a guardare ballare gli altri.
Mah.
Siamo stati in un altro pub dal nome di un succo di frutta in cui pare si riversi mezzo mondo d'estate al punto che si crea una specie di lentissima processione per entrare e uscire. E' identico agli altri, si fanno-mangiano-bevono le stesse cose degli altri, ma qualcuno ha deciso che questo è più in, quindi vanno tutti là.
Mah.
Ho incontrato praticamente tre quarti dei miei coetanei conoscenti - ed ecco dove stanno e cosa fanno le sere d'estate gli originaloni - a fare esattamente il niente che tutti facevano. E' una cosa alla quale non riesco a capacitarmi. Insomma speravo di vedere qualcosa. Qualcosa che spiegasse la ragione di tanto divertimento a S. d'estate. Invece nada, nessuno sembrava divertirsi particolarmente, tutti facevano le stesse cose, e non c'erano scintille.... Non è stato un bello spettacolo, ma ho finalmente provato uno Shirley Temple e mi è piaciuto molto. Avrei gradito un cocktail alcolico ma nessuno lo prendeva e non mi andava di fare l'alternativa...considerato che non sono ben visti gli alternativi da loro. E soprattutto, non reggo molto l'alcol, non sono abituata.

Se ne è valsa la pena è perchè comincio a capire la dinamica da gregge anche se per me è comunque difficile adeguarmici: è così semplice farsi trasportare, deviare significa occhiate e kilometriche spiegazioni che nessuno capirebbe, meglio lasciar perdere e siccome ero un'ospite... ho lasciato perdere. Ho rinnegato me stessa tante di quelle volte che mi è venuta l'orticaria. Ma devo farlo se voglio imparare a vivere. Tanto nessuno vuole stare con me, nessuno ha mai dimostrato di tenere a me per quello che sono, quindi non vedo davvero ragione per non cambiare.

Miei ex compagni delle medie erano là, a non fare niente e sentirsi fighi e fieri di essere qualsiasi cosa siano. Ex vicini di casa, ex compagni di liceo, i soliti vicini attuali con partner che tutte le poche volte che sono stata a S. non sono mancati mai, sempre tra loro a fare lo stesso persorso su e giù, giù e su, su quel dannato lungomare.
Mah.

In realtà non ho molto da segnalare tranne le solite chiacchiere, le solite foto e il momento in cui si è parlato di droghe: ho detto che mi farei un tiro di canna ed M&M dai cervellini limitati si sono scomposte dicendomi che sono matta. Eppure mi hanno costretto a prendere una birra a cena nonostante io volessi una cocoa cola perchè tutti prendevano la birra e loro prendevano una birra, quindi anche io dovevo avere una birra. Non so perchè, forse perchè si sarebbero sentite ubriacone se non l'avessi bevuta anche io. Ma io volevo una coca, perchè cazzo dovevo prendere una birra solo perchè la prendevano tutti!??
Mah*.


Quindi un tiro a una canna no ma la birra sì. Da perfette conformiste che non usano la testa. Perciò uscirò con loro solo un sabato sì e uno no... posso accettare solo a dosi questo vivere senza senso, seguendo la corrente. Forse un giorno, sorbendolo a piccole dosi, riuscirò a farlo mio, conquisterò la giustezza che occorre per vivere. Da lobotonizzati certo, ma che altro modo c'è?


Note:
*: prego notare che ho ripetuto tante di quelle volte "Mah" quella notte, che non credo abbia per me più senso alcuno. Mah.

I'm a bad girl - prima parte

Una botta di normalità. Almeno ci ho provato. In due diversi momenti della medesima settimana. Tu pensa.

Prima ho fatto un salto alla festa del paese.
Era un venerdì. Uno dei tanti. Il solito sbrilluccicamento ammodo decora le strade in archi di luminosità intermittente, per onorare a dovere un qualche santo presupposto di festività altrimenti sconvenienti: bancarelle bancarelle bancarelle, giostre e certi minchioni trombettanti sul palco, in piazza. E la gigantigrafia luminosa della Torre Eiffel al centro del paese. Mah.
E il vento. Meraviglioso purificatore vento, che dilaniava capelli e vestiti, impolverando tutta quella gente, tutta quella solita, già vista gente, che faceva le solite già viste cose con la perseveranza di chi sa, perchè lo sa, che sono le cose giuste. Che essi sono giusti tra gente giusta.Tutta quella giustezza! Non fosse per sua maestà Eolo, avrei rischiato di diventare anche io una giusta. E poi?! E poi cazzi!
La giusta serata flagellata dal vento e dalla sua alitosa risata insinuato sotto sottane, che fischiava nei microfoni, a staccare dalle dita banconote sfuggenti, a ficcarne terra negli occhi e a scardinare teloni che precipitavano sulla testa di tutti quei giusti. Uno spasso!
Epppppppppppoi c'erano i braccialetti a un euro e ne ho comprati un sacco! Polsini, catene, di legno, a fascia, di colori neon, di metallo, con bochie e perline... *__* Un sacco!
Eppppppppppppoi c'erano decine di carrozzoni dei dolciumi! Bastevoli quelli a mettermi di buon umore, con tutti quei colori fruttosi, il pop corn a schioccare nell'aria, lo zucchero filato che concedeva una mano di gala al vento, e più in là, il regno dei panini dalle multisalse, dei wustel con crauti, delle solite salsicce calabresi rosse come il sangue a richiamare golosi con la loro voce stridula, il sapore che arriva in bocca anche solo tramite il fumo corposo che pizzica gli occhi, lo sfrigolio del grasso che si scioglie a contatto con i tizzoni incandescenti e l'odore piccante, che non lascia tregua e serra la gola...

Certo ero sola, ma non mi è pesato neanche un po', forse per la prima volta da.... o bò non lo ricordo neanche più.
Ho riso in faccia alla puttana della vicina che faceva la gran dama sottoponendo il povero frutto del suo grembo al vento e al terriccio volante, pur di vantarsi in giro di avere un pargolo. La troiona mi vede e volta lo spudorato grugno altrove, allora io, che ho un diavolo in corpo - grazie a un lipgloss dal nome satanico e alle noccioline caramellate che schioccano in pietruzze di miele sulla mia lingua - mi sposto quel tanto che basta da ritrovarmi davanti ai suoi malefici occhi porcini non appena alza la testa, già pronta con la più beffarda e ghignante spressione che conosco spalmata sul viso. Ora è costretta a guardarmi e a rispondere al mio palesemente sarcastico saluto. Ma non se l'aspettava quindi incerta e sommessa, devia lo sguardo per rigirarlo non appena lo ricompone nella solita gringia maligna ma avevo previsto e sono già andata via. La giustezza è prevedibile.

Dopo meno di un'ora ho già incrociato tutto il paese e gran parte dei paesi limitrofi. Due volte. Quindi faccio incetta di marshmallow e leccalecca, quelli enormi colorati, cuoriformi e intrecciati, da bancheralla, e zompetto, sollevata dal vento, soddisfatta quanto ingiusta, per le strade vuote.
In lontananza, rimbombano i primi atoni rintocchi dei soliti indentici fuochi d'artificio, delle solite indentiche feste di paese...

Cercando perle nella Bibbia

Ne ho trovto diverse tra il tragicomico e il vomitoso spinto. Ma questa bene o male le batte tutte. Non mi scomoderò a scriverla, non vorrei inficiarmi ancora gli occhi e poi rende meglio se visualizzata per intero, tra le sacre pagine del vetusto tomo e la sua puzza di polveroso sacrilegio d'altri tempi.
Levitico 15, 19.
Se volete sapere che c'è scritto, andate a cercarvelo. Sennò, attaccatevi al tram.

My new clueless

1) Ovviamente non sono stata contattata da nessuno, quindi la prospettiva del salvifico lavoro estivo si fa sempre più remota. Anzi, sono praticamente in procinto di alzare la manina e fare "cia, ciao" per salutarla definitivamente. Eppure, il secondo colloquio al McDonalds lasciava ben pregire, anche perchè non vedo altra ragione per perdere/far perdere ulteriore tempo, se è praticamente inutile visto che non è stato nè chiesto nè detto niente di nuovo rispetto al primo colloquio. Ora, a meno che dietro la catena del McDonalds non si celi la CIA.... Be' comunque, dare la mia disponibità 24 ore su 24 e quella per lavorare praticamente tutte le notti, pare non sia bastato. Che altro vogliono? Lo so io, lo so. Ho saputo che un pezzo forte riccosfondatoposseditorediappaltiterriniemembrodellagiuntacomunale, ha messo, come dire, "una buona parola" affinchè venisse contattata una tizia che neanche si era sforzata di alzare il culo per mandare un curriculum e fare richiesta, no, alla principessina hanno addirittura telefonato a casa per scongiurare una sua collaborazione. E in quanto principessa ha rifiutato, naturale, come può stancare le regali membra lavorando di notte o rovinarsi l'estate garentando una disponibilità 24 su 24? Ma qualche altro culo-piatto-meno-vizioso avrà accettato, così....io me la prendo in quel posto. Come sempre. L'avevo detto io: era troppoperfetto, troppo semplice, troppo "nella norma del giusto" per poter avverarsi, per poter essere buono per me.
Andrò a lasciare qualche altro curriculum in ristoranti et similia per un posto da cameriera, ma ho scarse speranze a questo punto.

2) Lo studio va di merda e l'esame è il 22: ovviamente andrò a farlo, non importa come sarò messa, questa spada di Damocle addà cascà entro questo Luglio così poi tesi e vaffanculo università. Solo trovare la forza di concentrarsi lasciando i demoni a rosicare fuori dalle mie cervella, sembra di una difficoltà immane, altro che Frodo e l'anello del potere. 'Cazzo ci vuole a gettare un anello lì di sotto in confronto!

3) E poi c'è la laurea del cugino .... e mi obbligano ad andare e io non voglio proprio, non ce la fò ad affrontare anche questo. Mi spiace deludere lo zio e non andarci ma devo tutelare la mia già precaria salute mentale... Ein mezzo a parentame stizzoso e borghesame orgoglioso sarebbe difficile. Oltre che tediante. Certo trovassi un lavoro avrei anche la scusa pronta, ma ripeto, troppo semplice, troppa grazia.

4) Non sono riuscita fermarmi e l'ho fatto di nuovo.... Lo so che poi sto peggio, ma almeno per quelle due ore sto bene. Ho provato a combattere il bisogno lancinante, ma era troppo forte e non c'era nessuno intorno a cui aggrapparsi, solo bicchieri da rompere. Tutto, tutto sembrava predisposto a fagiolo perchè lo facessi. Ho ceduto. Mai stata una roccia di persuasiva autovolontà. Che altro potevo fare? E ora sarà 50 volte più difficile ricominciare da zero, reiniziare a non farlo più....

5) C'è dell'altro, ma lo scriverò in altro loco perchè, shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh....è un segreto.

lunedì 27 giugno 2011

Ella...

....guarda il cielo che ha il colore ceruleo spesso, di una bellezza troppo troppo troppo per essere di questo mondo.... è un cielo che può solo anticipare una grande catastrofe...

...e cerca di combattere con tutte le sue forze, l'antico bisogno di vomitare... di vomitare tutto tutto tutto, fino a evirare il corpo dell'anima...

E la difficoltà insita nell'abbandonare i Led Zeppelin e mettersi a studiare

If the sun refused to shine,
I would still be loving you
When mountains crumble to the sea
There will still be you 'n' me

mercoledì 22 giugno 2011

Non togliete la campanella a Fini

Due ore della mia vita persa a guardare la seduta inutile (mai come in questo caso ha avuto senso la parola “inutile”) della Camera dei Deputati, quella inutilmente richiesta dal Presidente della Repubblica, per fare un inutile punto sulla situazione dopo i nuovi inutili spostamenti di pedine nella scacchiera dell’inutile Governo italiano. Per intenderci ora, l’unico cambiamento rispetto a prima, è che Tizio abbandona il compagnuccio Caio e si va a sedere vicino a Sempronio. Stop.
Governo, ovviamente, che non governa, altrimenti sarebbe utile e sai il guaio! Ma neanche parlamenta, visto che non c'è stata la proposta promessa dal Pd e che per due ore si è solo cianciato, rileggendo vecchi discorsi, ahinoi sempre attuali.
Quorum sfondato ai referendum? Tanto non cambia niente, come non avessimo votato.
Le amministrative vinte dalla sinistra? Noooo "hanno votato le persone non la sinistra".
Un nuovo "14 dicembre"? Tanto poi Silvio li reingreggia quei poverini andati in crisi di fede, assicurandosi che le loro tasche siano ben ben piene stavolta, così che la follia eretica non si riaffacci nelle loro menti e non ricadano nel peccato.
Prima o poi non riuscirà a ottenere la fiducia? Eh ma sai, al Terzo polo mica conviene poi tanto.
Casini legge un chilometrico portfolio su quanto è figo e figa, di rimando, la sua carriera.
E poi c'è il povero Di Pietro che si sgola nell'ennesimo tentativo di risvegliare l'opposizione inneggiando niente altro che a una riunione, una sola, per capire il da farsi visto la crisi economica e la disoccupazione giovanile nel Paese. Risparmia il fiato Antonio, ti scoppieranno le coronarie prima che la sinistra Agisca in un qualsivoglia modo.
Bocchino delizia la platea con appunti di semantica: "libertà di mandato" o "volontà di poltrone"? Questo è il vero problema italiano. La gente non può mangiare, ma vuoi mettere?
La Lega svende orride cravatte verdi, organizza cerimonie in cui possano ricordarsi con maggior agio, gli uni agli altri, quanto sono fighi a essere i diretti discendenti degli dei celtici, rifiuta categoricamente di imparare il latino perché il latino è romano e "neanche i Ministeri ci devono stare a Roma" (tanto la figura di merda la fa Salvini in diretta scambiando il “casus BELLI” con un “BEL ministero”) e aspetta - e spera ardentemente lei stessa - che l'Italia rinsavisca e li sbatta tutti in manicomio, a farsi curare. Da uno bravo.
Bersani parla di niente, promette tutte le riunioni che vuole a Di Pietro (ma il poverino ancora arrossato e affannato, ricambia in una smorfia desolata, quella di chi ha perso ogni speranza) e poi, torna a parlare di niente.
Cicchitto insulta a destra e a manca, tanto per non perdere il vizio, e scambia sguardi d'amore con il Premier che solo ora che sente finalmente un rasposo leccare, schiude gli occhi e allenta le legnose mascelle in un sorriso di tenerezza.
Il resto della Camera si fa beatamente i cavoli propri, forte dei 20.000 euro che intascano ogni mese senza fare un cazzo: cellulari, libri, chiacchiere, giornali, passeggiate e la Bindi che pare avere una tarantola nel culo, non è stata ferma un attimo.

Tutti tranne lui, Fini lo stoico. Se vogliamo trovare una ragione ai soldi dei contribuenti spesi per questa farsa, è Fini e la sua campanella.


Manco ce l'avessero cucito a quella poltrona non fa una mossa che non sia istituzionalizzata, doveroso ogni suo cenno. Persino il vestito non ha una grinza. E il suo ruolo di presidente lo scandisce con ridondante orgoglio brandendo la campanella che pone ordine e fine agli interventi. La tiene amorevolmente in primo piano a portata di braccio, onde evitare che qualcuno gliela porti via. O forse per farsi perdonare, amante furioso, per averla quasi lanciata in testa a Cicchitto nella precedente riunione. Come una versione riveduta e corretta da Dolce&Gabbana, di un belloccio Quasimodo, si perde languido a disegnarne con lo sguardo la femminea siluette, mentre biascicano i suoi colleghi un inutile sottofondo.
Ci provino pure a fare cadere il governo, ci provino a scucire Fini dalla Camera dei Deputati, ci provino!
Tanto lui la campanella mica la molla…

martedì 21 giugno 2011

La perfezione per un racconto

Il caffè americano è pronto e il suo odere di bronzo arabico riempie la stanza. La casa è vuota a parte i raggi del sole del solstizio d'estate che fanno a gara con il mogano della cucina. E me.
Sveglia dalla 6.00 senza una ragione effettiva, a riempire il silenzio della vita-che-si-sposta-altrove-per-vivere ricercando tracce blues nei primi Who e Led Zeppelin.
Ora finalmente ha smesso di trillare quella chioccia suoneria del cellulare che mia madre ha scordato a casa.

Aspetto questo momento da circa 10 giorni, l'ho volutamente prolungato perchè l'attesa amplifica il piacere, per aspettare che tutte le forze in gioco fossero unificate per rendere il momento perfetto.

Sto solo per leggere un fottuto racconto non sto per scoprire i segreti del misticismo storico mondiale. Ma.
Ma in questa fase della mia vita leggere questo racconto - che poi non è neanche un racconto intero ma solo delle parti estrapolate - non è solo molto importante e divertente, ma anche vitalmente indispensabile.
E me lo voglio godere. Voglio succhiare ogni parola e prenderne tutto tutto tutto quello che può dare. Agli occhi negli svolazzi delle lettere che si fondono nell'immagine di un senso, all'arecchio nel tracciare un battito sonoro, alla lingua che si arrotola per pronunciarle con la sacralità di una liturgia, al naso che ne trattiene l'aroma, al cuore dove arrivano pungendolo di energia, alla mente come linfa per carburare su strade inesplorate. All'anima per essere cullata dal bozzolo di un'esistenza sua/mia/vera/giustaperme: voglio vivere attraverso quelle parole...

Per questo, tutto deve essere perfetto, perchè dopo questo intermezzo, tornerò ai miei studi soffocanti, alla mia eccomisonoioesononiente. E ora lo è, perfetto. Penombra ambrata della mia stanza, suoni lontani e soffocati, ambiente fresco, l'aroma del caffè caldo, la torta di nocciole e mele da spiluccare tra una parola e l'altra, per afferrare meglio dolcezze per me, ancora, inusitate.

Somnio ergo sum

Un viaggio.
Sofisticato, complicato, esotico. Con tra gli altri, le due persone che vorrei come amiche in questo momento. E non lo siamo.
Nelle mie notti d'Oriente invece lo siamo eccome, magari da poco, ma ci troviamo alla grandissima ed è bello. Vedere altri cieli e vivere di altri sapori.
Dobbiamo superare anche ostacoli perchè un viaggio li implica inevitabilmente.
Eccoci quindi a cercare di scavalcare reti.
Eccoci a indossare perline colorate e bracciali che incidono storie africane.
A mangiare marshmallow all'amaretto e bere acqua che sa di rosa.
A parlare parlare parlare parlare parlare parlare parlare...
E ridere ridere ridere ridere ridere ridere ridere ridere....
Camminare, fare foto, inspirare per poi finalmente espirare.
E stare con loro ed essere parte di loro.
Tanto sole, tanto azzurro e colori caldi.
Mani che tracciano orizzonti raggiungibili.
Rendez vous con corde dolci.
Non ricordo altri dettagli solo sensazioni immaginate, delineate in preghiere, ora esplose in un guazzabuglio dolce come nettare.
E poi alla fine mi ritrovo a casa, con in tasca la collanina di una di loro, la stringo forte per cercare di evitare che svanisca, inevitabilmente, non appena aprirò gli occhi...

Alle 7.30

Scoprire senza più ombra di dubbio alcuno che la persona per te più importante degli ultimi due anni ti ha riempito di frottole e scusanti per sparire bellamente da schermi e orecchie, non ha eguali.

Farlo entro le 7.30 della mattina ha eguali.

Nello tsunami.

domenica 19 giugno 2011

I want a boy...

Truth

Parlare la lingua dei blasfemi

"Questo è il tuo compito, Ariete: parlare correntemente la lingua dei blasfemi, e qualsiasi altra lingua della ribellione. È arrivato il momento di farsi coraggio e di esprimere tutto quello che è inesprimibile, controverso e rivoluzionario."

Dall' oroscopo de "L' Internazionale" che non sbaglia mai un colpo! Parlare la lingua dei blasfemi e della ribellione!!!! Cosa che faccio da circaperlomenoquasi vent'anni!

sabato 18 giugno 2011

Metasogni e sarcofagi babilonesi

La prima volta che mi capita l'esperienza di un metasogno...e io che credevo fosse solo una trovata cinematografica di grande effetto quanto impossibile da verificarsi. Invece....

Me ne stavo bellamente dormendo col mio mal di testa preferito, quello che ti stringe il cranio in una morsa d'acciaio e fa ballonzolare dentro la materia gelatinosa che è una bellezza... insomma mi sono coricata col mal di cranio e me lo sono strascicato tutta la notte in pulsazioni ora più ora meno deleterie, cosa che mi ha paradosso esorbitante, garantitoil beneficio di una notte di sonno abbastanza continuo, il che non mi capitava da tipo 100 anni.

E mi ritrovo a guardare la sveglia e a notare che è tardi per il secondo colloquio di lavoro al Mc Donald's. Allora mi fiondo giù dal letto e scongiuro mia madre di accompagnarmi ma lei e i miei fratelli si attardano in un immenso garage-fiera ad accattare cianfrusallie inutili tra cui un raro sarcofago babilonese (0_o) e io ad annaspare senza comprendere perchè proprio ora sentano il bisogno di acquistare corbellerei e poi....Chiaramente poi il portiere (!!!!!!!!!!!) ha perso la macchina, o meglio, non si ricorda dove è parcheggiata. Allora mando tutti a cagare - e hanno pure il coraggio di guardarmi basiti e interdetti i troglods - e mi fiondo per le strade intasate da maree, traffico e una specie di stormo assassino di uccelli proveniente da nord, un intruglio di "Incontri ravvicinati del terzo tipo" e "The day after tomorrow". Alla fine finisco in un bar stile impero e ci ritrovo mia madre che dice che se ho perso questa opportunità di quasi-lavoro è solo colpa mia.

Al che mi sveglio. Sollievo, sospiri, sghignazzamenti da "pericolo scampato era solo un sogno" e guardo la sveglia, ma devo essere ancora semi immersa nelle nebbie dell'incubo perchè quel catorcio segna le 11 meno 10 e io l'avevo puntata alle 7.00!  Quindi mi sollazzo abbastanza sicura che sia andata in trans la sveglia e consulto altri orologi della casa solo per scoprire, con un brivido da tregenda, che tutti segnano orari diversi, ma tutti inesorabilmente hanno passato le 10.45 che è, anzi tragicamente "era", l'orario del mio colloquio.

Solita desolazione, mi ficco la prima gonna di jeans che mi capita e mi fiondo per strada ma non c'è niente da fare i colloqui sono finiti e non sono stata assunta, ma mi rimane sempre il solito molesto sottofondo con la voce gracchiante di mia madre che mi ricorda come tutto, inesorabilmente, sia stata colpa mia.

Al che mi ri-sveglio. E stavolta gli orologi sono tutti d'accordo: sono le 6.30.

Ora invece sono le 9.32 e se non mi decido a smettere di discettare cazzate sul blog finisco davvero come nei sogni.

Però è strana questa questione del double dream, ci scriverò un racconto se il colloquio va bene. Se....
Che sia stato il mio bisogno impellente, vitale di un lavoro estivo e la paura che io possa compiere qualche malsano atto che mi pregiudichi la cosa a generare non uno, bensì due incubi... come a voler diabolicamente ritardarmi il ridestarsi leggero e sereno alla fine del sogno. Il mio inconscio mi odia, l'ho sempre sospettato. Ma neanhce questo serve a spiegare la presenza del sarcofago babilonese...

venerdì 17 giugno 2011

Che io non voglia esserlo?

 
 
"La libertà uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo"
 
 
James Mark Baldwin

La guerra dei cent'anni

Mi tocca combattere con i miei demoni,
                                       coi demoni dei miei demoni,
                                           con l'università;
                                             coi demoni dell'università,
                                                 e pure con la gente che mi rompe le palle.



E se li trasformassi tutti in bifolchi trichechi? Noterebbero la differenza?

Odiosi parassiti

Tutto il pomeriggio costretta a sentire urla belluinee risate scimpanzesche. "AHHHHHAHHHH" "UUUUUHHHHHAAAAAAHHHHOOOOOHHHUUUUHHHH"

Quando decideranno di andarsene a fare in culo per l'estate, sarà sempre e comunque troppo tardi per redimere l'umanità ai miei occhi...

giovedì 16 giugno 2011

Preghiera all'Eclissi di Luna

Sei così bella, Luna d'Eclissi, che azzardo una preghiera:

Non è che potresti prestermi qualche stelo d'argento e zolfo per illuminare il sentiero?
La selva è troppo oscura e nessuno mi ha donato la luce per illuminare il cammino...

Non ruberesti per me al Sole anche un po' del suo calore?
Il buio è freddo e nessuno mi ha insegnato ad accendere un fuoco...

Puoi vedere da lassù snodarsi la mia strada?
Le briciole di pane le hanno mangiate e mi sono persa...

Cerchi un posto per me tra la penna e il foglio di una nuova favola?
Ho letto solo le favole di altri, troppo piene, senza spazio alcuno tra le parole fitte, per ospitarmi...

Stringi la mia tra la tua mano diafana, solo per un frammento infinitesimale della tua vita?
Sono sola. E ho paura.

domenica 12 giugno 2011

Purtroppo non so come siete in tanti e molti qui davanti, ignorano quel tarlo mai sincero che chiamano pensiero

Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar "normalità",
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!

sabato 11 giugno 2011

Che sia...

Che sia la settimana delle risposte?
Che sia la settimana in cui qualcosa comincia a smuoversi?
Che sia la settimana delle amicizia perdute, riscoperte grazie al benefico balsamo della parola?
Che sia la settimana della ripresa agognata?
Che sia la settimana della forza recuperata?
della speranza vivificante......
Che sia la settimana in cui un'ineluttabile impronta mi dimostra oltre ogni ragionevole dubbio che la mia esistenza sia legittima?
Che sia la volta della svolta?


Sì sì sì ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego....

In attesa che il cellulare parli....

Tipo 12.000 curriculum lasciati in due città sperando che qualcuno riempia la mia estate di lavoro e qualche soldo, se non altro, anche se per forza di cosa sarà un lavoro di cacca. In realtà l'ultimo colloquio l'ho appena fatto al McDonalds e ne ho ricevuto in cambio ottime vibrazioni, ammesso che una catena di fast food possa esprimersi per vibrazioni.

Spero proprio mi chiamino lì, prima di tutto per la comodità nel raggiuingerlo, poi perchè tra tutti gli altri impieghi estivi disponibili mi sembra il più promettente, perchè ho sempre desiderato lavorarvici, perchè mi fa sentire una ragazza americana che studia e che lavora, perchè si lavorerebbe anche di notte cosa che nella dieta quotidiana delle mie giornate aride, sarebbe una bella botta di vita.
I lati negativi sarebbero due e inesorabili:
  1. Rischierei seriamente di prendere 90 kili in mezzo a tutte quelle leccornie americane;
  2. C'è un tipo che vi lavora che non sopporto: era l'amico di uno che mi piaceva quando ero alle medie e non mi ha mai cagato di striscio e ogni volta che entro al mac mi fissa e mi fissa e mi fissa e poi distoglie lo sguardo, ma che cazzo vuole? Almeno saluta no, deficiente....tutti questi uomini senza palle a me devono capitare tra i piedi. Il punto è che sta lì da un bel po' e se mi prendono sarei una specie di sua sottoposta. E sapete perchè non ho fatto prima di oggi il colloquio al Mac nonostante mi piacesse l'idea? Per lui, perchè mi faceva sentire giudicata e indegna dei loro ranghi, rispolverando vecchi tremori adolescenziali mai risolti.  E sapete perchè alla fine sono andata a farlo nonostante lui, il colloquio? Perchè non me ne frega un diavolo di niente ormai. E' un cazzone cretino e lo so che ha sparlato alle mie spalle, lo so perchè loro agiscono così, mi vedono come un'aliena e come mi notano seguono le mie mosse per capire quel che un'aliena vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare... ok attacco shakespiriano a parte, è vero. Ma si fotta. E' arrivato il momento che affronti a testa alta sto paese di coglioni perchè non ho niente di cui vergognarmi e in definitiva sono più sberta di sti quattro trogloditi!.
Tutto questo ovviamente non succederà se non mi prendono e considerato che siamo in tanti per 4 posti la cosa è molto probabile. Il tizio del colloquio mi ha detto che antro venerdì dovrebbero chiamarmi per un nuovo eventuale incontro o al più presto lunedì.
Entro mercoledì dovrebbe farsi vivo invece il responsabile del supermercato, altro colloqui della giornata. Prima mi ha detto che ha incentivi regionali solo per gli under 26, poi che visto che gli ho fatto un'ottima impressione dal momento che sono "molto sveglia e mi piaci credo, proprio che ti prenderò". In realtà mi guardava come un allupato ma vabbè.... si fotta.
Vorrei proprio farla questa esperienza al Mac. Mi stuzzica, mi piace come mi fa sentire, mi fa trepidare anche solo l'idea di ricevere la chiamata e ho bisogno di questo anche se è poco più di niente agli occhi di chi vive davvero, per me è molto. Il supermercato non mi riempie di gioia proprio... e siccome non succede mai ciò che voglio, mai ciò che potrebbe farmi stare meglio, chiamerà il quest'ultimo.

Non importa. Basta uscire da questa casa....

Note graffianti

I want to have control
I want a perfect body
I want a perfect soul
I want you to notice when I'm not around
You're so fucking special
I wish I was special

giovedì 9 giugno 2011

Striduli comizi dopo orge incestuose

Le mie idiote-vicine-sorelle-minkione, pare non riescano a trovare altra soluzione di comodo nella loro raggiante esistenza, se non quella di passare pomeriggi interi (e serate annesse ora che la temperatura supera i 30) a strombazzare aciduli ammassi di atoni niente nel balcone di casa loro. Che poi non è neanche casa loro, è della madre. Ma pare che nessuna di loro abbia mai niente di meglio da fare che starsene qui a rompere i beneamati alla sottoscritta, considerato che il fottuto balcone in questione, dista da quello della mia camera mezzo metro.

Eppure, l'urgenza di accoppiarsi e congolare a sante nozze col beone pieno di soldi capitato a fagiolo, e  casona ingiardinata a corredo ovviamente, lascerebbe supporre una qualcerta volontà latente di scappare verso lidi più cheti e più appassionati. Ma questo solo se non le si conosce.

Per aggiungere un tono burlesco al grottesco dell'unione "due sorelle spose di due fratelli", poi, e per avere un'occasione in più di strillettare gaieggianti, le due sorelle in questione sono entrambe incinte! Non solo si sono sposate due fratelli, non solo si sono sposate a distanza di mesi, ora anche i figli in accordo!
La loro prima notte di nozze deve essere stata interessante.... Potrebbero scambiarsi di coppia e far nascere bambini misti, nessuno se ne aggirgerebbe. Tanto il loro scopo è solo quello di avere una famiglia e una vita perfettamente borghesicizzata. Il resto è noia.

Chissà quando l'altra sorella allieterà tutto il quartiere con il lieto annuncio, sgallettato ai quattro venti, della sua gravidanza! Che sia stata esclusa dall'orgia per aver sposato un sangue alterno? Ohibò, che caduta di stile!

Nel frattempo, i cicalecci delle gran dame e dei consorti, continuano a triturare le mie orecchie e a sforacchiare la mia testolina che già sta messa di pezza perchè è alle prese con Filosofia della mente non so se mi spiego.... Ma tanto a loro non importa niente degli altri!!!! Anzi! Si realizzano solo se possono comportarsi da padroni! Teste d'uovo in salamoia andato male da 5 mesi che non sono altro!

Anche perchè, a sostenere il coro non potevano mancare i guaiti del cagnone che imperterrite continuano a portarsi appresso, nonostante ogni volta che mette zampa nel cortile del palazzo, inizino i guaiti dei cani residenti e non smettano se non quando le cazzone vanno via - dopo ore e ore e ore - portandosi il cane appresso.
E una poveranima come me, spera che capiscano che PROBABILMENTE, e ripeto probabilmente, i cani reagiscono male all'intrusione dell'estraneo nel loro territorio, che i latrati continui sono conseguenza di questo e che quindi sarebbe auspicabile non portarsi dietro la bestia.

Speranza sfiorita il giorno seguente quando ritornato tutte e tutti e bestia e latrati. Troppo princepesse per cedere a un dettame etico o troppo cretinescemedeficientimbecilli per capire che il caos lo generano loro?

Ai posteri l'ardua sentenza.

mercoledì 8 giugno 2011

Stato di polizia

La polizia interviene contro lo striscione per il sì, è rivolta in teatro 

 

domenica 5 giugno 2011

Come una strega

Con un bicchiere di tè alla pesca, nella penombra noce della mia camera, dove il tempo e la vita e le stagioni sono ferme da un anno. La stessa luce grigia entra dalle persiane serrate, un grigiore che cambia solo tonalità seguendo i mendaci colpi di testa del sole di calabria. Lo stesso del sole d'Africa.

Dal bicchiere emana un alito fresco che mi solletica il braccio, ma io resisto e tengo le mani incollate alla tastiera a dettare il temo alla musica dei tasti, alle dita ballerine, alle parole che si imprimono, è magia e non tecnologia, sullo schermo. Le scheggie sottili di tè ghacciato hanno formato un piccolo iceberg di filamenti trasparenti, ha la forma di un fiore.

Sto leggendo storie. Storie non mie. Storie "sue, solo sue", di chi le ha scritte. Le centellino, assaporo ogni parola, lascio che il suono morbido di ogni lettera, srotoli dalla lingua al palato. Allaccio ogni immagine che queste generano ai miei ricordi, alle mie fantasie, ai miei pensieri. Gli cerco un cantuccio in quell'angolo sempre vuoto del mio cuore, come piccolo germe di arcobaleno, talmente pulsante di vita che a malapena riesco a trattenerlo. Scalcia. Produce moti troppo incredibili, troppo veloci, troppo vitali, per accordarsi all'intermittente pulasare del mio battito. Lo sovrastano come un ritmo ancestrale di tamburi suonati all'unisono da mani grandi e antiche comeil mondo. Cosa può un misero tamburello stonato e rachitico al confronto.

Ma il loro sapore...dio come lo sento. Il loro potere, la magia del mondo in un misero racconto di vita vissuta. Pezzi di libertà mangiati in un sol boccone. Come divoro anche io quelle sue emozioni ancora pulsanti, quel suo vivere ed essere, mentre lo leggo e rileggio e declamo e ripeto fino a integrarlo, completamente. Vivere  attraverso lei, divorando le sue parole. Essere parte del mondo per indiretta persona. Vedere quello che lei vede, sentire la musica del mondo, ballare attraverso le sue gambe, baciare attraverso le sue labbra.

Interiorizzare frammenti di essere così, storie di vita il più possibile a tutto tondo, anche generati da una frase avulsa dal contesto, sa di quelle antiche credenze in cui possedere un oggetto di qualcuno portava a possedere egli stesso, avere il controllo delle loro scelte come nei riti vudoo o addirittura nutrirsi della loro forza in qualche modo. Ecco a me basta leggere un racconto, un pensiero, ascoltare una canzone, leggere una poesia, per condividere un'emozione che non posso generare altrimenti e farla mia.

Shhhh

Combatto col silenzio attundente di parole mai dette, di questioni mai affrontate, di affetto mai esploso.

Imbatto in cinerei muri di volti camusi, plastici disprezzi espressi solo in accenni vitrei degli occhi, e sospiri stizziti.

M'infuoco col gelo che m'ingabbia. Non abbastanza da scioglierlo.

Sogno di paesi lontani dovo poter essere qualcun altro e così solo, trovare me stessa.

giovedì 2 giugno 2011

StanleyKubrickLover

Non riesco più a condividere i video di youtube, ma se potessi farlo, posterei la scena finale di Full metal jacket, in cui i marines camminano tra le fiamme e le macerie del Vietnam cantando la canzone Viva Topolin e Joker conclude:
"I miei pensieri vanno di nuovo ai capezzoli eretti, alle eiaculazioni notturne, ai sogni bagnati di May Jane figarotta, alle fantasia dell'immensa scopata al ritorno a casa. Sono proprio content di essere vivo, tutt d'un pezzo, prossimo al congedo. Certo vivo in un mondo di merda, questo sì. Ma sono vivo. E non ho più paura."

Credo di aver visto questo film tipo una ventina di volte...

François Truffaut

«mi misi a leggere i libri degli adulti (...). Arrivato a tredici o quattordici anni comprai, a cinquanta centesimi al pezzo, quattrocentocinquanta volumetti grigiastri, Les Classiques Fayard, e mi misi a leggerli in ordine alfabetico (...), senza saltare un titolo, un volume, una pagina»

«ma avevo una pessima condotta, più ero punito più diventavo turbolento. A quel tempo venivo espulso molto di frequente e passavo da una scuola all'altra»

«avevo una pessima condotta, più ero punito più diventavo turbolento. A quel tempo venivo espulso molto di frequente e passavo da una scuola all'altra»

Grazie alla comune passione per la letteratura e per il cinema, tra Lachenay e Truffaut nasce un'amicizia che durerà tutta la vita:«l'incomprensione che i suoi genitori manifestavano per lui era simile a quella dei miei. Ciascuno di noi non aveva che l'altro a far le veci della famiglia (...) Se non ci fossimo incontrati e sostenuti a vicenda, certamente ci saremmo avviati entrambi su una brutta strada»

Sembra la mia storia, solo che io non ho oncontrato nessuno come me, nessuno con cui sostenersi a vicenda, condividere le stesse passioni, covare un'amicizia che durerà tutta la vita....altro piccolo insignificante cammeo nella mia inutile esistenza.

mercoledì 1 giugno 2011

Morto quel primo sogno, diventò donna

"Sapeva che Dio straccia ogni sera il vecchio mondo e ne crea uno nuovo prima dell' alba.
Era meraviglioso vederlo prender forma con il sole ed emergere dalla polvere grigia della creazione. Le persone e le cose familiari l' avevano lasciata sola e allora, appoggiata al cancello, scrutava la strada fin dove scompariva. Ora sapeva che il matrimonio non produce l' amore. Morto quel primo sogno, Janie diventò donna".

I loro occhi guardavano Dio - Zola Neale Hurston