sabato 30 aprile 2011

Citazioni sbocconcellate

-"Ci sono molte cose da bambino normale che io non ho mai fatto".
-"Ci sono molte cose da bambina normale che vorrei non aver mai fatto".
 da La mia vita a Garden State

Che potere avrebbe l'inferno se coloro che vi sono imprigionati non potessero sognare il paradiso?
da Sandman

Arthur Dent: Si può parlare di normalità quando riportiamo a casa il carro con i buoi.
Ford: Cos'è "Normale"?
Trillian: Cos'è "Casa"?
Zaphod: COS'È "BUOI"????

Arthur Dent: Marv hai qualche idea?
Marvin: Ho milioni di idee: conducono tutte a morte certa.
 da Guida Galattica per autostoppisti

Più grande è il budget più piccole sono le idee, più piccolo è il budget meglio sono le idee.
Da Francis Ford Coppola

...e volevo concludere in bellezza con gli acciacchi letterari di una mia coetanea plurilaureata, ma mi rimorde troppo la coscienza, perchè sono infinitamente buona, non si nota?

giovedì 28 aprile 2011

Scrivi questa lista in una delle tue note cambiando le mie risposte con le tue e pubblicala.


1. Sei stato chiamato così perchè qualcun altro si chiamava con questo nome?
Sì. Mia nonna. Non mi secca il mio nome mi paice, è che in famiglia siamo diverse a chiamarci così e questo non depone a favore della creatività dei genitori e dell'originalità, ma tant'è. Di originalità ne metto già in abbondanza di mio rispotto alle amonime Con la lingua fuori

2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
Un paio d'ore fa. Piango spesso. Nella fattispecie  avevo mal di testa e non studiavo,c osì mi sono vista un film che avevo in lista da tempo ma è triste e deprimente "Il settimo sigillo" conosci? E' degli anni '50. Così mi sono messa a pensare a cose e ho pianto. Come sempre. Raggomitolata sul letto.

3. Ti piace la tua calligrafia?
No, e peggiora sempre di più. Non la controllo più, sembrano geroglifici.

4.Qual è il tuo pasto preferito a base di carne?
Hamburger. E le polpettine. Ma sto cercando di diventare vegetariana. Non sono una gran mangiona di carne in realtà mi paice poco. Solo che un cheeseburger ogni tanto vorrei farmelo

5. Hai figli?
Ogni sogno che nutro è figlio mio. Bambini non ne ho. Sarebbe troppo bello e a me le cose belle non capitano mai. Quindi non mi illudo. No non sarebbe bello, sarebbe un sogno...

6. Se tu fossi un'altra persona, saresti amica di te stessa?
Eh...be' io sì, lo sarei, ma non credo che in molto sarebbero d'accordo visto che amici non ne ho.

7. Sei una persona ironica?
Molto.

8. Hai ancora le tue tonsille?
Sì, sì... E che tonsille!

9. Faresti Bungee Jumping
No.

10. Qual è il tuo cereale preferito?
Il muesli.

11. Ti sleghi le scarpe prima di togliertele?
Quelle da ginnastica no. Gli anfibi per forza.

13. Il tuo gelato preferito
Sundae vaniglia e caramello.

14. Cosa noti come prima cosa nelle altre persone?
L'insieme, credo.

15. Rosso o rosa?
Rosa.

16. Cos'è che ti piace meno di te?
Molte cose. L'insicurezza. Non mi fa vivere.

17. Cosa ti manca di più?
La vita che ho nei miei sogni.

18. Vorresti che tutti completassero questa lista?
E'  una persona e se vuole....

9. Di che colore hai i pantaloni e le scarpe in questo momento?
Tenuta domestica: tuta in ciniglia con giacchetta e cappello viola.

21. Che musica stai ascoltando?
Ora niente, due secondi prima di scrivere la mail, Iris, Goo goo dolls

22. Se fossi un pastello che colore saresti?
Rosa pastello

23. Profumi preferiti?
Torta che cresce nel forno,cioccolato caldo, peonie, non ti scordar di me, iris, croissant alla crema e sciropo d'amarene.

24. Qual è stata l'ultima persona con cui hai parlato al telefono?
Un tipo.

25. Ti piace la persona che ti ha spedito questa cosa?
Me la so cercata da sola. Io mi piaccio? Quanto basta.

26. Sport preferito da vedere?
Nessuno. Anzi Lacross. Non so che diavolo è ma il nome mi è spere piaciuto.

27. Colore dei capelli?
Castagna

28. Colore degli occhi?
Nocciola

29. Indossi lenti a contatto?
No, ma li sceglierei viola o grigio-cielo-in-tempesta.

30.Cibi preferiti?
Patatine fritte e pizza

31. Film horror o a lieto fine?
Horror, no. LIeto fine...dipende comunque tra i due meglio il lieto fine.

32. Ultimo film visto?
"Il settimo sigillo" di Bergman.

34. Estate o inverno?
Autunno e Primavera.

35. Abbracci o baci?
Abbracci e baci.

37. Cosa vuoi fare da grande?
"La scrittrice", come risponde Winona Ryder in Ragazze interrotte.
 
38. Se potessi tornare indietro nel tempo che faresti?
Darei un bacio a mio padre e direi alla me piccola di non aver paura a essere se stessa.

39. Che libro stai leggendo?
"Il condominio" di Ballard e per la tesi, tra gli altri, anche uno di narrativa "La misteriosa fiamma della regina Loana" di Umberto Eco.

40. Cosa c'è sul tuo tappetino del mouse?
Odio i tappetini non ne usoò

41.Cosa hai visto in TV ieri sera?
Tv eliminata volontariamente dalla mia vita. Mi guarderò un film.

42. I tuoi suoni preferiti?
La sigla iniziale di "2001: odissea nello spazio", gli assoli di chitarra, il calpestio delle foglie secche, lo sciabordio delle onde, lo schioccare di una bandiera al vento.

43. ROLLING STONES O BEATLES?
Non mi dispiacciono gli Stones, ma Beatlese, religiosamente Beatles.

44. Qual è il posto più lontano da casa che hai visitato?
Val d'Aosta.

45. Hai un talento speciale?
Sì.

46 Dove sei nato?
A Catanzaro. Purtroppo.

47. Chi speri assolutamente di incontrare nella tua vita?
Un amore splendido, per citare un altro film.

48 . Come hai incontrato la tua dolce metà? 
Non l'ho incontrata.

49. Cosa dove assolutamente avere la tua metà per essere tale?
Un cervello pari al mio.

50. Se dovessi scegliere in questo momento una canzone, un nome, un fiore, un libro e un film, cosa sceglieresti?
"This is love" Guns'n Roses; Renée; peonie; "Il paradiso deglo orchi" di Pennac; "The outsiders" di F. F. Coppola.

Odio vivifico 5, ovvero amici amici, amici 'u cazzu

Ho abbandonato lo sviluppo dei punti che mi ero riproposta di elaborare in questo post "Vivifico, rinvigorente, giustificato odio". Questo lo avevo un paio di mesi fa. Me l'ero scordato ma siccome ormai è scritto non lo butto mica via. E non è detto che nont rovi tempo e voglio per sviluppare gli altri due punti restanti nei prossimi mesi. Chissà.

   5) i miei presunti amici, a cui avrei dato tutta me stessa e che non l’hanno voluta, nonostante si sforzassero di dire il contrario, avessero almeno le palle di dire che non mi vogliono come amica invece di fare i preziosi del cazzo.

Mi hanno tutti sbattuto la porta in faccia fino a farmi cadere il naso e io a inseguire a cercare di capire ad ammettere i miei difetti a perdonare, per cosa?
Avere di nuovo la porta battuta sul naso.
S’impiccassero io non rincorro più nessuno. Non che a loro importi perché sono tanto presi da loro stessi da non accorgersi neanche della mia assenza, perché non hanno idea di cosa sia l’amicizia. Io ho avuto pochi amici ma sono stata per loro un amica vera, non perfetta per carità, magari sbagliando per carità, ma vera e sincera e ci sono sempre stata, cazzo, sempre. E loro lì, di volta in volta, di anno in anno, a inventarsi scuse e sparire. O a sparire senza scuse. Non c’è scusa che tenga: sei un fottuto babbeo che non ha più bisogno di me. Ecco la realtà dell’amicizia, che tuttila capiscano infine.

Per la mia amica che aveva il padre malato mi sono ricaricata il cellulare per chiamarla e distrarla, ora il padre sta bene e lei, sparita.

Per l’amico con cui ho parlato per anni ininterrottamente,per ore, che si è trovato la ragazza e a che gli servo io più?

Per il troglodita del cazzo che mi ha trattata di merda e a cui io non ho mancato mai neanche di fargli un augurio di buon compleanno nonostante lo stronzo non mi cagasse di striscio. E lui, fresca fresca questa eh, neanche mi ha risposto per ringraziarmi, sai…fare i preziosi piace tanto agli sfigati solo così si possono sentire Dio visto che in realtà sono cacca. Magari un dio di cacca, ma sempre merda sono.

Poi ci sono quelli che ti cagano solo quando hanno delle mire per poi dileguarsi immediatamente dopo.

Quelli che fanno i preziosi per darsi un tono e non ti contattavano aspettando che sia tu a farlo.

Quelli che s’inventano storie affinchè possano liberarsi di te con stile o almeno quello che nella loro testa bacata viene spacciato per stile.

Quelli che ti dicono che ti sono amici per non cagarti mai, sono i peggiori perché non hanno neanche una palla su due per dirti che non lo sono tuoi amici.

Addirittura quelli che ti giudicano, non bastando già parenti e universitari e avallano la pretesa di dirti come sei e perché lo sei e che a loro scoccia, altezzosi e pignoli che non sanno guardare i loro difetti e mettono in risalto quelli altrui per non sentirsi troppo scemi tutti insieme.

Il punto è che per me amicizia vuol dire una cosa e una sola, la interpreto solo in una maniera e la porto avanti così. Ho capito una cosa da tutti questi fallimentari rapporti di non-amicizia. Non che ognuno interpreta la sua personale idea di amicizia, magari fosse questo.
Nessuno vuole perdere tempo a essere davvero amico, amico nel mio senso, quello sincero, trasparente e totale. Amico serve a riempire il tempo, amico serve a uscire, amico serve se hai qualche mira nei suoi confronti. Quando l’amico non serve più o non riempie più i buchi adeguatamente, l’amico non serve più.
Io non mi posso adeguare a questo modo di vedere le cose. Perché io non sono così, grazie agli dei. Quindi facessero i preziosi e giudicassero e ignorassero quanto vogliono per quel mi riguarda, possono insudiciarsi di ego tronfio tutto il tempo, con me hanno chiuso: non mi piacciono amici così, non mi piacciono persone così, non mi piacciono scarafaggi e insetti così.


P.S.: Prego notare la particolare velenosità dello scritto. Stavo davvero incazzata all'epoca. Che scema ero a prendermela tanto.

L'arte di estrapolare il meglio dal poco

Sono poche e non cos' consistenti le cose che ricorderò di questa Pasqua, ma quanto peggio sarebbero se non ci fossero state neanche queste:
  1. la mattinata di sabato in giro e poi in spiaggia con mia sorella a chiacchierare e ad arrossare le guance al sole, troppo forte per mezzo aprile, in una spiaggia troppo, troppo piena di gente, e non mia per niente, la mia è un deserto d'oro cinereo,spruzzato dal vento e spalmato dalle maree. Ce n'era talmente tanto che non siamo riuscite a trovare un posto abbatsanza isolato: era a rova o in alto, sdraiata, in bichini,a gruppi, a coppie, in assetto da picnic prepasquetta - previdenti creature queste, visto che il giorno di spaquetta ha piovuto non devono essere stati poche le scampagnate annullate tranne quella della mia infaticabile vicina che è uscita con buste di carta e confezioni enormi, lasolita conformista indefessa, mi iirita il suo burattinismo, ma nello stesso tempoo avrei voluto anche io avere la possibilitàdi fare un pcinic a pasquetta quindi sono combattuta, non posso condannarla completamente stavolta...'naggia dovrò cercare un'altra catarsi -, e poi i soliti pescatori che stanno lì anche con la tomenta. E abbiamo aprlato e riso e capito e schernito, è stato davero bello, mi mancava. Anche altri giorni abbiamo chiacchieratoa nche se è stata qui solo quattro giorni alla fine.
  2. per ciò che ha fatto per me mia sorella. Ok sembra niente e qualcuno potrà dire che avrei potuto pensarci da me, da sola senza farla poi così lunga, ma per me è stato un gesto grandissimo e io non ci sarei riuscita perchè sono stupida e deboluccia. Quando una delle mie zii rompi ha iniziato a fare la lagna sul fatto che non mi sono ancora laureata lei le ha detto "Lasciatela stare, non le rompete con l'università". La zia ha risposto che oinfatti non sta più dicendo niente, cosa non vera perchè il giorno del mio compleanno era partita in quarta con il terzo grado e il consiglio-forzato su cosa e come devo agire e io le chiesi gentilmente se poteva evitare il terzo grado almeno per il mio compleanno, ma aquanto pare non poteva perchè continuò. Spero non lo faccia più. Il gesto di mia sorella è stato comque bellissimo e apprezzatissimo. 
  3. la cioccolata che è la nota più bella della pasqua. Ci siamo comprate anche l'uovo di pasqua della kinder, in offerta e buonabuonabuonabuona!
  4. dalla fiera di pasquetta mi hanno portato mia sorella e mia amdre, una maglia bellissima e proprio nel mio stile e mia sorella mi ha portato da un raduno comics di Milano, una catenina con la boccetta di Alice nel paese delle meraviglie, con dentro unliquido rosa luccicante e perlaceo con su scritto "Drink me" e una chiavetta vicina,quella che Alice beve per diventare piccola e prendere la chiave e aprire la porticina e seguire il Bianconiglio ecc ecc... Belli! ^_^
  5. il resto fuffa e tristezza.

mercoledì 27 aprile 2011

Il vero discorso è tra le righe. Ma neanche poi molto.

In pratica quel che dice realmente è:
"Siccome gli italiani sono degli stupidi suggestionabili, non conviene fare ora il referendum sul nucleare perchè, visto il disastro in Giappone, tutti voterebbero contro e io me la prenderei in quel posto. Quindi metto il referendum l'anno prossimo in luglio, così nessuno vota perchè si sono scordati il Giappone, se ne stanno belli belli al mare e se sbattono del referendum. Invece lascio il referendum sul legittimo impedimento tanto la maggior parte della gente neanche sa cos'è e non si scomoda per votare su qualcosa che non la riguarda personalmente. E io salvo le mie belle chiappette dorate alla facciaccia di questi burattini rincitrulliti degli italiani. Gnagnagnagnagnaaaa".

martedì 26 aprile 2011

Viva la vita

Il rasoio fa male
il fiume è troppo basso
l'acido è bestiale
la droga dà il collasso
la corda si spezza
la pistola è proibita
il gas puzza e allora...
viva la vita.

Nothing gold can stay


NOTHING GOLD CAN STAY
 
Nature's first green is gold,
Her hardest hue to hold.
Her early leaf's a flower;
But only so an hour.
Then leaf subsides to leaf.
So Eden sank to grief,
So dawn goes down to day.
Nothing gold can stay.

 Robert Frost
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NIENTE CHE SIA D'ORO RESTA
 
In Natura il primo verde è dorato,
e subito svanisce.
Il primo germoglio è un fiore
che dura solo un'ora.
Poi a foglia segue foglia.
Come l'Eden affondò nel dolore
Così oggi affonda l'Aurora.
Niente che sia d'oro resta.

domenica 24 aprile 2011

Una cretina di troppo in lista

Mi sono ritrovata a lasciar caricare il film "I cento passi" ieri sera, senza accorgermene. Col senno di poi ho realizzato che muovermi era, probabilmente, una mia inconscia necessità di compensazione.

Sono uscite le liste per le prossime elezioni della nuova amministrazione cittadina, dalle quali io sono esentata visto che la mia residenza non è qui e grazie al cielo, e in queste, oltre a nomi che già conoscevo se ne è aggiunto uno che non mi aspettavo proprio.

La mia vicina si candida come assessore.
Ora, trattasi di una cretina di 30 anni senza competenza alcuna nè uno scorcio di intelligenza degna di nota, inserita in lista probailmnete solo perchè ha una famiglia numerosa che assicura voti al partito. Quello a cui lei mira, sono, ovviamete i soldi facili e la possibilità di avere qualcuno all'interno per assicurarsi vita liscia.

Odio questa gente.
Sono vuoti come una lurida bottiglia e cercano di colmarsi con sostanze e possedimenti e posizioni che in realtà sono derisorie e scadenti e non fanno altro che evidenziare la loro inappuntabile vacuità. Non importa loro niente che altre persone più competenti potrebbero prendere il loro posto e fare del bene al paese... no. A loro importano solo i soldi ottenuti senza muovere un alluce. Purtroppo, sono così tanti in famiglia che temo vincerà. Spero quantomeno venga relegata a consigliere e non assessore.

E' un vero schifo. Schifoschifoschifoschifo.

Voglio andar via e allontanarmi da questo schifo prima possibile.

Oggi poi, si è tutta agghindata con abito da vecchia megera e capelli freschi freschi di parrucchiere, e con famiglia, ha sfilatoper il paese e si è fatta vedere in Chiesa in prima fila, mi ha raccontato mia madre. E lei, pur essendo cattolica, in chiesa ci è andata solo per sposarsi, da brava cretina borghese.

Pateticità ad alti altissimi gradi, da queste parti.

Non ho voglia di parlare di lei, di spiegare come e perchè so per certa che è una cretina dai neuroni apatici e senza competenze. Ma lo so. Ci sonoc resciuta insieme finchè non ho deciso che non era gente da frequentare per me. Che mi annoiava. Che sviliva il significato stesso di donna.

Riesco solo a scrivere e pensare che è una cretina. Cretina. Cretina cretina. E' proprio cretina.

venerdì 22 aprile 2011

Come su un rogo, alla berlina

Perchè diavolo questi dementi trogloditi beceri individui zoppicanti d'essere continuano a rompermi cosiddetti?
Sinceramente, I no idea.

Si presenta codesta tizia con una specie di pensierino pasquale per mia madre e nei 3 minuti e rotti in cui ammorba con la sua inutile presenza la mia aria, che fa? Riesce a esibire in succinta maniera, una sprezzante e pietosa pantomima sul fatto che io esco poco o quasi mai,per poi compatirla rinnegandola.

Mi chiedo come possa una signora imparentata con me alla lontana, con cui non ho contatti diretti nè inderetti da anni, sapere quanto dove quando come e perchè io esco o non esco e cosa acciderbolaccio faccio nelle mie giornate o non faccio. E soprattutto: che cazzo gliene sbatte?

Poi fa una mossa falsa e mi racconta che recentemente è stata dai miei zii. E così posso dire per certo che conosce i dettagli più superficiali della mia vita perchè sono stati loro a riferirglieli. Ormai è assodato che io e le mie stranezze e le mie mancanze e tutte le inadempienze che nella vita mi distruggono, sono al contrario, per loro, motivo di intrattenimento e di chiacchiericco da "l'ora del tè".

Non so però rispondere alla seconda domanda. Non del tutto almeno.
Anche dando per assodato che sono particolarmente interessante e stuzzicante per le loro uniformi icone di vita e che sminuire me innalzi loro a livelli di eccelso e beatitudine, non giustifica comuqnue, non basta, non è sufficiente a giustificare cotanto morboso interesse.

E' come se avessi un faretto puntato contro o meglio, un rogo acceso sotto i piedi che mi illumina e mi mette alla berlina, perchè rende trasparente gli stracci che indosso e mi rende nuda come un verme sottoposto alla loro analisi continua e alle loro vessazioni.

Voglia inarrestabile di prendere tutti loro a tortate in faccia.

Il giorno giusto per la canzone perfetta

martedì 19 aprile 2011

Gli amici esistono solo a Pandalandia - epilogo

Alla fine il messaggio di auguri delle due pseudo amiche bastarde è arrivato.
Non so perchè ma me lo sentivo proprio.

Mi hanno entrambe scritto, una un minuto prima, l'altra immediatamente dopo (pure sull'orario dei messaggi da inviare si mettono d'accordo, ohibò), due messaggi con le stesse parole in posizione diversa. Pare che sentano la necessità di un chiarimento perchè per loro, l'affetto nei miei confronti, è rimasto inalterato. Pare. Dicono. Chissà che pensano, poi.

Una di loro mi ha chiamata, quella che non ha scritto il messaggio fatidico a settembre, forse quella che si è sentita più in colpa, non so. Mi ha detto che quello è stato un brutto momento per loro, è morto suo nonno, hanno litigato con altri amici loro e se la sono presa con me, ma hanno sbagliato e ora che le cose vanno meglio hanno capito e vogliono vedermi per chiarire. Ha detto che non ha neanche ricevuto i messaggi e le chiamate da parte mia, e ci credo poco, ma vabbè.

Di certo non ho intenzione di dimenticare tutto: resta il fatto che mi hanno detto di essere uscite con me solo per farmi la carità. Ma ho accettato di vederle precisando che, dopotutto, io sono sempre stata qui e disponibile al dialogo ma nessuna si è fatta viva.

Da una parte sono curiosa di vedere come evolverà la situazione, cosa si inventeranno, cosa diranno. Dall'altra sono indecisa se riprendere a uscire con loro... Ma d'altronde che scelta ho? Almeno non sto perennemente in casa. Vorrà dire che mi adeguerò alle loro pallose e borghesi serate pur di colorare un po' le mie giornate. Non è da me...ma sono disperata e non ho più molte persone con cui parlare. Almeno esco. Se poi mi rompo troppo posso sempre mollare.

Comunque non so. Se hanno litigato con gli altri amici questo è un avvicinamento calibrato e finalizzato ad avere qualcuno cn cui uscire come prima. E dopo le loro parole non è così scontato che riprenda a frequentarle. Per ora voglio chiarire. Ma non rischiare di restarci di nuovo male. Sono stanca di prenderla sempre in quel posto.

Vediamo che succede. Sarà come una telenovelas delle più scadenti dal titolo: "Gli amici esistono solo a Pandalandia". Aggiornerò con puntualità devota a ogni nuova svolta. E chi vorrà, saprà.

E se una storia cominciasse così?

Non ho un cazzo da scrivere

Sono giorni che cerco di scrivere qualcosa ma sono irrinediabilmente ricaduta in fase apatica e priva di pensieri che non siano i soliti "Niente niente niente come faccio ad uscire da questo niente che mi opprime, dove trovo la forza di finire l'università e di sfangarla dal guaio in cui sono intrippata".

Che cazzo c'è da scrivere?

Mi sono beccata una stomatite per i dolci che mi sono sparata il giorno del mio compleanno perchè non sono abituata a mangiare tanto e così dolce.

Ho ricevuto i soliti auguri di routine fatti dai soliti parenti.
Non mi è piaciuto. Pessime vibrazioni, come adempissero a un obbligo che io non ho imposto loro.

Mia zia e mia cugina sono passate solo perchè dovevano prendere dei soldi e hanno buttato lì un "il regalo ce lo siamo scordate a casa". Ma chissene frega? Non è vero, lo so, non voglio un regalo solo perchè noi lo abbiamo fatto e dovete farlo. Mi fa schifo, ok? Perchè imbastire arrappate bugie inutili? Vuoi farmi un pensiero? Fallo e portamelo ma fanculo a questa devozione convenziolale e squallida. Io non sono come voi, non esibite davanti a me il teatrino scadente e retrò del vostro mondo.

Il mio cheesecake al cioccolato se lo sono sparato tutti e subito. Domani mi tocca farne altri due da regalare per Pasqua.

Ho fuoco in bocca, la gola di ghiaccio e la testa affannata, il petto un macigno.

Non studio e non sono salita a Cosenza per timore di chiedere soldi a mia madre.

Ascolto Nick Cave perchè niente mi deprime di più, nessun'altra colonna sonora può fare da sfondo altrettanto compiaciuto quanto Cave e la sua musica gotica.

Ho riceuto due regali: una maglia di Artigli da certi amici di famiglia e una tessera della Giunti da mia madre, con dentro i soldi per comprare un libro. Avrei preferito non lo avesse fatto. Perchè la sento come una cosa dovuta e non voluta. Perchè la sento come una cosa dovuta e non voluta?

Perchè è vero? O perchè sono stronza? 

Sono arrivati auguri inattesi, altri di gente che si fa sentire solo per farmi auguri e solo perchè io mi ricordo di farli loro.

Alcuni attesi.

Altri non sono mai arrivati. Senza sorpresa.

Solo un augurio mi è parso spontaneo e di cuore. Tenero. Dato a mezzanotte, in diretta.

Altri sono stati incredibilmente pesanti e palesemente forzati, per la serie "togliamoci l'incombenza". Li ho odiati.

Però non è è stato un brutto giorno. Il 15 Aprile, non lo è mai.

Ho aiutato mia madre a incartare pensierini per Pasqua e a preparare dolci da regalare.

Da quattro giorni ho 28 anni. Non studio. Li ho passati a guardare vecchi film filosofeggianti.

E basta.

Torno da Nick Cave.

venerdì 15 aprile 2011

giovedì 14 aprile 2011

Tra catarsi ed esistenze vane


- 1 giorno al mio compleanno

.... ma io ho solo paura che davanti abbia un altro anno identico al precedente, a tutti i precedenti, inutili anni della mia vita.
Perchè non riesco a capire il senso della mia esistenza? Perchè non riesco a risolverla in qualche modo questa vita? Possibile che tutto il mio esistere sia questa protensione perenne e ricorsiva e dissacrante e mutilante, verso il disvelamento di un'incerta ragione che mi liberi finalmente dal giogo paradossalmente oppressivo del niente?
E se non dovesse davvero succedere niente? E sa le mia vita dovesse continuare a essere niente?
Non resisterei...

Ma probabilemnte mi dò solo molta importanza. Non ne ho e niente ha in serbo il destino per me. Anche se sono diversa e ho fatto scelte diverse dalla media, questo non mi rende speciale. Sono solo arrogante a pensarlo e stupida a non vivere in attesa di un "succedere" più adeguato a me e, in definitiva, romanzato e patetico. Io sono patetica.

Per il momento ho deciso di giocarmi anche la vigilia del compleanno con tutte le carte che ho. Poche in effetti. Ho studiacchiato stamattina, non molto ma ho alleggerito il peso sulla coscienza. Ora faccio una bagno con sali all'iris e orchidea e poi esco, faccio una passeggiata defatigante, me ne sto mezz'oretta in libreria a sognare libri che non posso leggere. Vorrei spararmi un frappè al lampone mentre passeggio nel mio solito angoletto sperduto, il punto del paese che preferisco e tappa fondamentale di ogni mia uscita, ma vedo se riesco a resistere e me lo pappo domani, il frappè.

E stasera il grande cloù: farò un cheesecake al cioccolato! Trovare la ricetta giusta è stato arduo e non sono sicura sia perfetta, ma è davvero tanto che volevo provarlo e ho una voglia matta di cucinare dolci, come fossero una soluzione catartica alla mia stanchezza, come se riempissero il mio vuoto non solo impegnandomi  nella mistica della cucina - nella fusione alchemica di ingredienti che tanto mi fanno somiliare a una strega -, ma anche con il loro aroma, di sogno spesso e concreto, il colore di altro universo, il sapore rinvigorente ogni depressione, l'aspetto di dischiuso incantesimo floreale.

Ovviamente è prevista anche la supertorta di mamma e pomeriggio viene un'amica di mia madre per fare con lei la pastiera e per conferire al mio giorno quella connotazione pasquale che mi rispolvera entusiasti di bambina ormai sopiti.

Non so quello che mi porterà l'anno dei miei 28. Per ora voglio solo godermi il mio 15 aprile come se questo fosse davvero il mio giorno speciale, e non pensare a niente.

mercoledì 13 aprile 2011

E' solo un paese per cialtroni

- 2 giorni al mio compleanno

... e non riesco ancora a capire come sia possibile che le persone più ignobili, noiose, abiette e deficienti si siano concentrate in questo paese.

Non appena finito di scrivere il post dei "-3 giorni al mio compleanno", ieri, sono uscita prorpio per rispettare il programma che avevo appena stilato. Neanche dieci passi e m'imbatto in una mia vicina.
Mi ha vista da lontano e si è incamminata con passo spedito dritta verso di me, mentro io maledicevo il mio pessimo tempismo e progettavo di attraversare la strada proprio quando lei mi si fosse fermata davanti. Anche solo per gustare lo sgomento arcigno e vendicativo che le si sarebbe dipinto sul volto. Ebbene sì, lei è una tipa di quelle arcugne e vendicative, che va in Chiesa ogni domenica e ti tiene il muso se non le lecchi il pelo. Pelo che per giunta è sempre perfettamente stirato neanche fosse perennemente appena uscita dal parrucchiere. O forse è così. Per me ha dell'incredibile; qui spesso - e ultimamente sempre -c'è vento forte e i miei capelli svolazzano come la criniera di una valchiria indemoniata, senza trovare tregua. Lei ha un casco di ferro in testa, non le si muove un filo.

Capelli demoniaci a parte, io mi aspettavo le solite noiosissime chiacchiere di routine, ma la signora cincischia a malapena un ciao e mi chiede immediatamente "Cosa stai facendo?". E lo dice in fretta, incespicando nella parole e fondendole l'una con le altre. Chiaramente io capisco che vuole i soliti aggiornamenti sulla mia vita per sapere quanto sono nella merda, quanto faccio schifo e poter ergere la sua bambina mia semi-coetanea al di sopra dei miei ranghi. Ma le chiedo, comunque, con voluta e manifesta espressione tra l'incerto e lo sconcertato: "In che senso?". Lei credo capisca che la sua foga di sapere gli aspetti più maliziosi dei cazzi miei, è stata troppo sospetta e balbetta qualcosa, al che io rimedio facilmente e tengo l'argomento in ambito "è uno schifo a livello lavorativo qui in Calabria" e lontano dal pericoloso dirupo universitario.

Quello che mi lascia esterefatta non è la curiosità morbosa e la malizia, ci sono abituata oramai, ma il fatto che non sono neanhce più velate da una qualche sorta di pudore! Ora, cose le costava cominciare con l'imbastire una conversazione normale con le espressioni di cortesia che sono solite introdurre ogni rapporto di facciata e discorso occazionale?
Invece no: il suo timore di perdere l'opportunità di interrogarmi e avere dalla fonte primaria, risposte che non riesce ad ottenere altrimenti, l'ha distolta da ogni forma di protocollo e cortesia mascherante. Pazzesco. Devo essere proprio interessante, un vero diamante grezzo per chi ha bisogno di un fantoccio scadente al suo confronto per sentirsi soddisfatto di sè.

Come se non bastasse sono uscita stamattina per sbrigare faccende e ne ho approfittato per la quotidiana passeggiata in spiaggia così pomeriggio studio. Incrocio quindi, in auto in attegiamento fanfareggiante da bulli-siamo-i-padroni-del-mondo-superiodi-a-voi-formiche, due ex miei compagni di classe delle medie che mi chiamano e uno di questi mi dice che mi deve parlare di qualcosa.
Non lo vedo nè ci parlo da, tipo tredici anni, che cavolo vorrà? Devo ammettere che la curiosità e forte e spero sia qualsiasi cosa che possa rompere la mia noia quotidiana, che ne so...magari è successo qualcosa che mi riguarda anche solo alla lontana, o hanno pensato di organizzare una rimpatriata, una serata tra ex compagni alla film di Carlo Verdone. Io mi comporto anche carinamente, lo saluto e gli dico che non ci vediamo da molto. Lui risponde che quella sarà anche l'occasione per salutarci e mi chiede...di votarlo perchè si candida in una lista. Ma che cosa mi aspettavo? Questo non mi caga mai e se mi caga gli servirà qualcosa in cambio, no?! Altrimenti perchè sforzarsi? Badate bene, mai fui tanto contenta di non essere cagata da qualcuno come da quei due. Idioti all'ennesima potenza già da ragazzi figurarsi ora che si fanno tutti i competenti e i importanti politici (anche l'altro so che si è proposto come presidente degli studenti all'università).

Quando gli chiedo in che lista e partito, lui bofochia: "siamo sempre lì, sai...verso il centro". In realtà sono filoberlusconiani, conosco bene i tipi della sua lista. Figurarsi se voto per centro-destra! Figurarsi se voto per lui! Figurarsi se voto proprio, vabbè che non ho la residenza qui quindi grazie al cielo le salto, ma anche l'avessi me ne sbatterebbe un tubo di sto qua.

Paese di merda non vedo l'ora di lasciarti. Per sempre.

martedì 12 aprile 2011

Quando subentra la crisi

- 3 giorni al mio compleanno

...ma sto in crisi, tragica, funesta, furibonda crisi.
Ho finito di fare la schedatura di uno dei libri che mi servono per la tesi e mi sono partiti, praticamente gli occhi. Il punto è che ho solo un indirizzo molto impreciso su quelka che dovrebbe essere la mia tesi e questo mi ha portato a trascrivere molto, tantissimo.
Già sono solita trovare tutto incredibilmente importante per gli esami e sottolineo e studio quasi un libro per intero ogni volta. Ora, avendo solo un titolo approssimativo che coinvolge un vastissimo campo di indagine filosofica, tutto mi sembra importante.

Quantomeno però seguivo un filo logico e ben strutturato.
Il nuovo libro invece è confusionario e pieno di cose che potrebbero servire tutte e non servire nessuna. Se passo avanti ho l'impressione di tralasciare troppe cose e quindi ritorno indietro, e allora dovrei trascrivere tutto per seguire un discorso sensato, ma subentra immediata l'impressione che sia tutto superfluo e non ne esco fuori. In più il libro è anche molto ma molto difficile e molto, ma molto lungo.

Insomma sono andata in tilt, è arrivato, veloce come la sfiga, il solito senso di insufficienza delle mie capacità, di inadeguatezza ad ogni compito. Le idee hanno cominciate a confondersi, il petto a ostruirsi, il fallimeto netto e totale a gravare, il respiro a diventare affannoso. E ho concluso poco e niente. Ma davvero non riesco ad affrontare quel librone senza sapere davvero cosa mi serve.

L'ho presa male perchè mi ero stilata una mappa con il lavoro digradato nei giorni, e il positivo è che fino a oggi, e in maniera sorprendentemente inaspattata ed esclusiva per i miei canoni, ero riuscita a rispettare perfettamente la tabella di marcia, studiando molto ma anche riuscendo a fare altro.
Questo iato, questo fallo non ci voleva, più che altro a livello di umore che finisce di nuovo sotto i piedi e mi fa andare in crisi totale senza che nessuno venga ad arginarla. E io proprio non ce la faccio più a controllarle da sola le mie crisi.

Quindi, per limitare al minimo i danni, mi sono imposta la calma necessaria a guadagnare una lucidità che mi permetta di correre ai ripari e non gettare i prossimi giorni nel cesso dei giorni sprecati inutilmente.
Il risultato è questo rabberciato programma:
  1. Mettere da parte momentaneamente questo libro;
  2. Andare in libreria a comprare l'altro che, essendo un libro di narrativa piuttosto famoso, dovrebbe trovarsi;
  3. Sperare che ce l'abbiano nella versione econimica cosicché possa usufruire della tessera fedeltà per comprarlo praticamente gratis, altrimenti i soldi non li ho e ho un gran timore a chiederli a mia madre;
  4. Se trovo il suddetto libro, fare nei prossimi giorni la schedatura del detto, sperando che non mi crei problemi analoghi a quello che mollo per il momento: dopututto, non essendo un libro specificamente di filosofia, ma di letteratura con elementi semiotici e filosofici annessi, dovrebbe essere più piacevole, ma potrebbe crearmi diverse difficoltà per la stessa ragione;
  5. La seconda mossa prevede che io mi fiondi all'università il prima possibile, a parlare con la professoressa e definire meglio l'argometo di tesi così che possa non solo lavorare al libro difficile, scientemente, ma possa soprattutto iniziare a lavorare seriamente a una tesi definita. Ho quindi inviato mail ai tutor per farmi dare il ricevimento della prof., si muovessero a rispondermi....;
  6. Qualora non sia previsto ricevimento prima di Pasqua, allora le cose si complicano. Vorrà dire che userò questo tempo per lavorare sul libro che sto per compare (ammesso chelo trovi e per favore stelle, è la settimana dell'anniversario della mia nascita, girate bene almeno in questo periodo); che cercherò di trarre il massimo da quello complesso affrontandone un po' al giorno; che studierò per l'esame.
Il  piano c'è ed è anche abbastanza ricco. Ora devo rispettarlo. Sarà dura. Se le stelle girano e trovo il libro, sarà dura soprattutto non cadere in crisi nocive alla respirazione e alla salute mentale. Ma devo farcela...da sola come sempre, senza l'aiuto di nessuno. Affronterò tutto giorno per giorno e qualcosa riuscirò a portare a termine. Magari sarà poca roba e magari anche di scarso valore. Ma sarà. L'importante è che sia.

Senza tergiversare, visto che per oggi il lavorare sul computer è finito, esco subito. Ne approfitto per fare una corsetta, se riesco, comunque ci provo, ci sto andando tutti i giorni senza correre moltissimo ma va bene anche così. Basta provare. Basta correre un po' di più ogni giorno.
Quindi il programma immediato prevede:
  • chiudere il computer;
  • mettersi reggiseno sportivo e fuseaux e felpa; 
  • andare a piedi fino al lungomare;
  • correre finchè polmoni reggono, magari mi fermo e riprendo, per circa un'oretta;
  • andare a comprare il libro;
  • tornare in spiaggia per cominciare a studiarlo;
  • tornare a casa e fare una doccia;
  • poi scrivere e lavorare un po' sul computer o se sono troppo stanca, o continuare a leggere.
Basta vere un piano, no?

lunedì 11 aprile 2011

Meglio perderle o ritrovarle?

- 4 giorni al mio compleanno!!!!

.... e io chi mi vado a sognare? Le mie due stronze ex amiche, ecco chi!
La cosa, devo dire, non mi sorprende. Perchè negli ultimi giorni ho pensato spesso a loro. In questo periodo siamo solite sentirci e spesso, capitava in Aprile di fissare una delle nostre rare uscite. Perchè è il mese del mio compleanno, ma annche di quello di una di loro.

E mi sono ritrovata a chiedermi se mi arriverà un qualche messaggio di auguri da parte loro, e, ovviamente so per certo, al 99,5% che la risposta è no.
Perchè non ci sentiamo da molto e le cose non si sono chiuse bene, perchè io non ho fatto i miei auguri a una del duo perchè è quella che ha scritto l'orrido messaggio e sinceramente, non voglio averci niente a che fare. Ma l'altra... sì è un po' stupida, sì è emozionalmente e intellettivamente limitata, ma non è cattiva e con lei mi sono sempre trovata molto bene, sarà anche l'animo d'ariete che entrambe condividamo.
Ma sono come una sola testa e un solo culo quelle là: ciò che pensa una, lo pensa anche l'altra per osmosi; ciò che fa una fa l'altra; ciò che dice una, dice l'altra.
A dimostrazione di ciò, quando andai nella loro città e chiamai lei per quello che volevo fosse, se non un chiarimento - impossibile considerate le parole che mi hanno scritto e il senso generale che con quel messaggio mi hanno voluto trasmettere -, quantomeno un saluto, un addio civile. Ma quel giorno, non mi rispose alle chiamate e non si è più fatta sentire: atteggiemento abbastanza eloquente, mi pare.
Quindi quel messaggio è come se fosse stato scritto da entrambe e anche se così non fosse, l'arietina non troverebbe mai la forza, l'indipendenza d'animo, di fare qualcosa che l'altra non approverebbe. Per timore di ferirla, per non infrangere il loro patto di sorellanza, non so.
Quindi razionalmente non mi aspetto molto. Ma inconsciamente, una parte di me è un tantino curiosa di sapere quel che succederà. Ho solo paura di restarci male se poi, come è certo, non succederà niente.

Ho sognato che io ero infuriata e delusa da loro, come effettivamente è, e non le cagavo molto nonostante fossimo a una festa comune e che lei, l'arietina meno malvagia della stronza calcolatrice, facesse di tutto per ristabilire i contatti con me. E io ne ero felice. Ci chiarivamo e andavamo a mangiare due grosse ciambelle - tipici donuts americani - con glassa alla fragole e zuccherini a forma di principesse e pirati. Le ciambelle non sapevano di niente, ma io ho provato una sensazione di calore e felicità nel petto, di cui ancora mi porto dietro gli strascichi e che invidio immensamente alla me onirica.
E' la sensazione che si prova ad avere un'amica.
Mi manca.

Credo sia proprio questa sensazione che ha scatenato questa voglia di ricevere loro notizie. In realtà non loro, ma solo quelle dell'arietina. Ma loro due devo considerarle insieme. Le invidio per questo? Invidio la fortuna che hanno di poter contare sempre l'una sull'altra, di avere sempre qualcuno dalla tua parte, di non essere mai sola, di uscire e divertirti con lei e bastase nessun altro ti vuole o se non hai voglia di nessun altro, di poterla chiamare quando vuoi anche per farti un pianto, di avere gli stessi interessi, di fare le stesse cose e divertirsi facendole. Tutte cose che io non ho mai veramente avuto.
Ma non invidio quella simbiosi apersonale di cervello e azione, che le fa sembrare più sceme e succubi di quanto non siano in realtà.

Ricordo che una volta dissi loro di essere fermamente intenzionata, che avessi avuto figli miei o meno, ad adottare un bambino perchè ce ne sono troppi senza casa e io voglio dargli tutto l'affetto del mondo.
Mi risposero all'unisono che loro non avrebbero mai potuto fare una cosa del genere, che non avrebbero mai potuto provare affetto per un figlio non loro e che quindi, avrebbero potuto avere un figlio solo se fosse loro.
Io rimasi scioccata e cercai di spiegare che sono bambini comunque e non scarafaggi con la peste bubbonica. Ma loro, entrambe loro, erano irremovibili sulla questione, quasi come su: "Non scendiamo in spiaggia quando siamo vestite sennò sembriamo strane e ci sporchiamo". E poi ora, le ho viste andare tranquillamente con il loro nuovo gruppo di pseudo-amici-idioti. Quando lo chiedevo io no, eh! Non potevano lordarsi le braghe o risultare "strane" agli occhi degli altri...scendendo in spiaggia. Mah! Che stronze...
Ma quel che più mi sconvolge è questa scarsa capacità di provare dei sentimenti o di averne di pochi, flaccidi e stereotipati nel loro cuore, che è sconvolgente, che possano pensarla esattamente allo stesso identico modo e di conseguenza comportarsi come tale. Sarà che per me è difficile trovare qualcuno con cui avere gli stessi pensieri, le stesse passioni, lo stesso modo di vivere e vedere le cose. Ma mi sembra una simbiosi malata. C'è qualcosa che non va in questo duo esclusivo, egoistico, calibrato...

Beh... staremo a vedere quel che succederà il 15, comunque. Sinceramente, spero qualcosa succeda, qualsiasi cosa. Tanto per movimentare le acque, almeno.
Ma poi mi ricordo di quello che mi hanno scritto, che hanno fatto la carità a frequentarmi, che uscire con me è stato "farsi in quattro per stare ai miei comodi". E allora mi passa la voglia di sentirle, leggerle o vederle se non per spiaccicar loro, su quelle maglie firmate, quel trucco perfetto e quei capelli che passano ore a stirare, due enormi torte alla panna colorata.
E poi gustarmi le loro espressioni ebeti e disperate.
E poi uscire dalla loro scena per sempre, ghignando soddisfatta e rinfrancata.

domenica 10 aprile 2011

Speranze che scorrono via come un conteggio inarrestabile

Sono distrutta.
Ormai sono giorni che passo le giornate su questo cavolo di pc per studiare alla tesi. Sono sempre così stanca in questi giorni che non ho è il tempo nè gli occhi per scrivere su questo blog, ma voglio tirare avanti fin quando riesco, anche tre righe al dì le voglio buttare giù e mantenere il proposito di scrivere un post per ogni giorno dell'anno. Vediamo se ci riesco.

Il punto è che tutto questo lavoro per la tesi non so se lo sto facendo bene o no. Dovrei andare dalla prof. ma se non finisco questo lavoro che mi ha dato mesi fa non ho il coraggio di presentarmi. Spero quantomeno di non fare guai ma sto lavorando davvero sodo adesso non posso recriminarmi nulla.
Anche se, mi guardo intorno e vedo ragazzi e ragazze della mia età, laurearsi in giornalismo, fare master per importanti giornali e io? Una nullità. Non c'è nulla di cui andare fiera se ho studiato solo per giorni. Proprio niente.
Sto qui a disperarmi perchè loro hanno fortuna e capacità e soldi per andare avanti e soprattutto sicurezza, ma la verità è che loro se lo meritano. Io no. Così va il mondo e così è.
E ovviamente il giornalismo me lo sogno.
Lavorare tra i libri, me lo sogno.
Mi sogno di fare la scrittrice.
Mi sogno la grande storia d'amore.
Mi sogno di trovare veri amici e stare serana con amici a me simili e che mi vogliono bene.
Mi sogno le uscite spensierate.
Mi sogno tutto.
Non avrò niente.
Perchè niente mi merito.

A conferma di ciò tra soli 5 giorni compio 28 anni.
Affronto in maniera diversa dalla media il giorno del mio compleanno. Non sono ossessionata dall'età. Anche se quest'anno me la stanno facendo pesare. Tutti a dirmi che 28 anni sono tanti che devo muovermi, che sono vecchia.
Beh certo mi devi sbrigare all'università anche se magari evitassero di ripetermelo sarebbe meglio, ma vabbè. Io, comunque, vecchia non mi sento. Ma immagino che dovrei sentirmici? Perchè tutto quello che faccio io è sbagliato quindi avranno ragione loro...

Dicevo che io il compleanno non lo aspetto come un conteggio menagramo e un ridondante rintocco di campane a morto, che segna l'inarrestabile scorrere del tempo. A me piace il mio compleanno! Sarà che mi piace la mia data di nascita che sprizza sole primaverile e boccioli profumati e colorati ovunque, sarà che ho così poco modo di essere felice che colgo al volo ogni stupida opportunità. E poi quello è da sempre stato il mio giorno speciale e solo il mio...cioè di altre mille persone nate quel giorno, ma io sono più figa eh!
In realtà non sarà speciale, non uscirò con nessuno perchè nessuno vuole uscire con me, riceverò gli auguri da meno eprsone rispetto gli altri anni perchè sono scappati altri "amici" nel frattempo, non credo riceverò regali, neache un fiore. Ecco se fosse un bella storia la mia storia, per il mio ventottesimo compleanno riceverei un mazzo di peonie rosa e orchidee dell'Himalaya...Ovviamente non mi succederà mai nulla del genere. Mi vizierò con un bel dolce e ...posso sempre far finta che succeda. E' bello sapere che si ha questa possibilità sempre aperta. ;) E comunque vada o non vada chissenefrega, perchè mancano

- 5 giorni al mio Compleanno!!!!

Misteri da web

Spulciando tra le statistiche sulle fonti di accesso al mio blog, mi sono accorta che diverse provenivano da un sito inglese di informazione focalizzata sulla donna. Mentre si attende il caricamento per l'accesso, invece della solita pubblicità, questi propongono una lista di cinque blog tenuti al femminile o tenuti da donne da visitare. E tra questi c'era il mio. Il perchè ci fosse il mio è un mistero visto che non sono mai stata su quel sito prima d'ora, nè il mio blog è scritto in inglese come invece tutti gli altri proposti.
Mi fa piacere? No non me ne frega molto, ma resta un mistero e se qualcuno passando per sbaglio sa perchè possa essere successo e fosse colto da un irrefrenabile desiderio di spiegarmelo, mi farebbe piacere. Ma mi fa ugualmente piacere se resta un mistero.

venerdì 8 aprile 2011

Tempeste gemelle

Imperversa un vento odioso da giorni in tutti i dintorni,     
So che la dicitura "animo inquieto" non è puro
costieri e non solo. Tutt'ora, da questo pomeriggio,            
virtuosismo poetico da anni, ma oggi ho capito
infuria con incredibile intensità, tanto che abbiamo              
è una formula sopravvalutata non adatta per
dovuuto chiudere le persiane perchè piccole pietruzze         
plasmare in pieno il moto di un animo tormentato.
volanti sbattevano incessantementi sui vetri.                         
Non posso più continuare a studiare, sono troppo
Gli ulivi si agitano come cantanti d'opera impazzite              
stanca per scrivere e stare su internet e comunque
che ululano sincopati vagiti di disperazione,                       
non c'è nessuno con cui voglia parlare. E' come se
fiori ed erba dei due prati che si estendono davanti             
la vitalità di mille giovani scatenati fosse bloccata in
e dietro casa mia, sono schiacciati tutti da un lato              
me senza possibilità di uscire e mi sta lancinando
come se un gigante invisibile li stesse usando come             
il petto. Voglio fare qualcosa, voglio fare tutto, ma
giaciglio impedendo loro di risollevarsi                              
non posso fare niente. Non posso uscire perchè
per riguadagnare il sole, nonstente disperatamente               
imperversa Katrina e non posso sbizzarrirmi in
continuino a provarci; cassonetti dei rifuiti rovesciati,           
dolci o sfornare focacce fregranti perchè non ne
cornicioni case staccati...                                                    
resterebbero, le divorerei. Ho fame di vita e non
 E' come la disperazione, però nell'aria.                             
posso vivere...                                                       



E' la mia irrequietezza insoddisfatta 
a generare trombe d'ariamuggenti o è il vento a sconvolgermi in 
un inatteso anelito metereopatico?

Ghostbusters stacanovisti

Una volta, qualcuno mi si presentò con questa canzone

martedì 5 aprile 2011

Zoppico, mentre gli altri danzano

Non c'ho una cazzo di voglia di scrivere ma quetsa giornata è stata talmente merdosa, ma talmente merdosa che merita di essere trascritta per primeggiare come un gioiello tra le altre mie merdosissime giornate.

Sveglia presto per andare a V. a sbrigare faccende burocratiche e non, ma nessuno può/vuole accompagnarmi. Non essendo motorizzata mi dirigo quindi a prendere l'autobus che, guarda guarda non passa, perchè pare che dopo le 7.00 non ci siano altre corse dal mio paese a V. fino a quella delle 10.30, il che è di un'insensatezza esilarante, ma che volete farci, siamo in Calabria d'altronde!

Sfiga aggiuntiva, arriva una delle miss del paesucolo che ovviamento conosco a malapena, cioè. E qui dovrei cominciare a narrare il cioè, il come le esistenze mie e della gallinella si sono intrecciate per subito strecciarsi in passato, ma non c'ho una cazzo di voglia neanche di fare ciò. Basti sapere che è una delle affezzionatissime della scuola di danza locale, superba e con una sicumera irritante e invidiante. Capito il genere? Non so, perchè se non avete la (s)fortuna di avere a che fare con gente del genere, difficilmente potete capire quanto sia urticante dover subire i suoi sguardi d'alterigia e le sue frasi inconsistenti, gettate al vento come stoccate irridenti e perennemente inconcluse.

Tutta tirata ma vestita in maniera anonima, riesce sempre a estorcere al suo viso e al suo corpo, il meglio che possono dare, e non è molto. Ma è fonte di ammirazione per me, come il non-molto possa essere pennellato e divenire tanto solo con la forza della sicurezza e della superbia.

Arriva come un corvo che accompagna notizie mortifere col cipiglio seccato, ma altezzoso, come se anche la seccatura non è che le tange poi molto. Mi dice che lei sa che non ci sono più autobus e che le toccherà arrivare in ritardo al lavoro, ma sicuramente passerà qualcuno che conosce che le darà uno strappo. A ogni macchina che passa sputa là un:"Teeeesoroooo", in versione gollumiana femminile e affettata, ma nessuno va dove deve andare lei. Le va male, almeno fin quando resto là, ma sono certa che alla fine lo ha trovato un passaggio, quelle come lei lo trovano sempre. Forse hanno un qualche potere mentale che spinge le persone che conoscono ad alzarsi e passare di là solo per poterla incontrare e darle il passaggio. E' così che si gestisce il destino, con la forza mentale dell'altezzosa sicurezza in sè stessi.
E... io gliela invidio questa sicurezza....che cazzo. Avercela!

Visto che ero in ballo ho iniziato a ballare anche io, anche se lei ha anni di balletti e danza alle spalle, io zoppico e strascico. Ho cercato di stabilire un contatto con quella forma aliena al mio mondo, di instaurare anche solo una conversazione da "fermata dell'autobus". Ma i miei propositi venivano vanizzati da serpentine frasette stereotipate, smorzate, emesse con voce atona (sapete, quella che nei fumetti viene espressa con  occhi indolenti e palpebre semichiuse), come a dire "ma certo che è così" oppure "Ah ah ...e quindi? Non sei così interessante sai?". E improvvisamente ho un deja-vu dei miei giorni da adolescente timida, circondanta da lingue serpentesche che attaccano con disinteresse calibrato e, come allora, pur vergognandomi di non aver fatto passi avanti in tutti questi anni, di non poter esibire nessuno scudo degno di nota, nessuna effettiva ragione per essere fiera di me e del mio modo di essere rispetto a al suo, mi ritiro nella tana come una marmotta tremante.

Il brutto è che non è mai esplicita, solo molto indifferente e molto...normale. L'unica cosa degna di un certo colore, seppur il colore sia sempre ammorbato da quella sicumera malsana da donna bellissima che viene fischiata, l'ha avuta quando passa un camincino e si fa una suonata di clacson, per chissà quale ragione, suonata che invero io avevo del tutto ingnorato perchè capita spesso sull'autostrada. Lei non l'ha ignorata e urla a gran voce: "E suonati questo cazzo!".
Io resto abbastanza interdetta un po' perchè inizialmente non avevo capito chi stava suonando quale cazzo, un po' perchè poi si rivolge a me e dice: "Che poi io sono un po' volgare, ma sai... è legittimo se mi suonano dietro". D'accordo che dare per scontato che suonino per te fa tanto gran gnocca, ma dirlo espressamente per sottolinearlo nel caso non fosse chiaro a qualcunoc he sei gran gnocca riconosciuta dal clacsonatore, fa anche tanto fuoco fatuo.

E' troppo per me, me ne vado e cerco di raggiungere V. a piedi.
Non è facile ma è solo una camminata di un'ora anche se in più casi si rischia di essere messi sotto. Comunque non è la prima volta che lo faccio. Sono rodata. In realtà mentre ripercorro il tragitto dell'andata e passo da casa mia, mi ritrovo a pensare che in quel momento saper guidare l'auto non sarebbe male, visto che quella di mio fratello è disponibile. Ma è un attimo, poi questa smania conformista inattesa passa, e mi butto a testa bassa contro la cortina di vento che strapazza questa valle da tre giorni ormai, senza tregua. E chi ti incontro alla prima svolta? Be' mia cugina, la solita non ricordo l'epiteto che le avevo assegnato su questo blog...tutta tirata in auto con le sue, tutte tiratissime anch'elle, cuginette che accompagna all'università mentre lei si dirige dove fa praticantato e mi chiede dove vado e perchè e glielo dico e lei mi guarda come fossi pazza, ma che diamine c'è di male ad andare a piedi da qualche parte? Non può capire, lei non lo farebbe: troppo anarchico!

Il tragitto è lungo, il vento mi sferza e sbatacchia e in più di un'occasione rischio di prendere il volo; vecchi allupati in auto mi fischiano e fanno gesti osceni o dal significato sconosciuto; donne al volante schizofreniche cercano di mettermi sotto. Arrivo a V. mezza zoppa per fare una fila di due ore per un certificato e andare dalla dottoressa e farmi dire quello che già so, che sono ingrassata anche se solo un chilo e non è tanto, ma che rischio di perdere il controllo "...e che facciamo mi fai fare brutta figura" e io che vorrei risponderle che me ne frega un cavolo della sua bella faccia. Cerco di spiegarle che non ce la faccio più, che non ho testa di mangiare tutto quello che ho mangiato per più di un anno perchè mi viene la nausea al solo vederla quella dieta e che non so se reggo perchè ho un buco tremendo che devo riempire e non importa con cosa, che vorrei mangiarmi altro, che ho fame, che mangiare anche solo un pezzo di torta significa provare quel po' di felicità che non provo in nessun altro modo, in nessun momento delle mie lunghe e identiche giornate.
Ma lei non sente, non capisce e io ho un groppo in gola perchè nessuno sente mai veramente quello che dico e voglio solo scappare di lì altrimenti scoppio a piangere, e quella continua a ciarlare che devo chiamarla per il prossimo appunatmento mentre io penso solo che non devo piangere, che ho tutto il resto della giornata chiusa nella mia camera in penombra, sola, per piangere senza che nessuno mi veda.

Riesco a resistere e mi ritrovo seduta a una panchina nel giardino pubblico vicino, senza ricordare come ci sono arrivata, con le guance rigate da lacrime che pizzicano mentre un sole di un aprile caldissimo le asciuga, a guardare in terra il frenetico sgambettare delle formiche, ad aspettare qualcosa o qualcuno che venga da me e cambi le cose.

Non è arrivato nessuno.

Mi alzo e me ne torno a casa.

domenica 3 aprile 2011

Il sapiente narrare cinematografico


Ma perchè fanno dei film tanto claustrofobici?
Ok, "Frozen" nella fattispecie non è propriamente claustrofobico, visto gli spazi aperti e tutto il resto, ma in definitiva erano bloccati su una seggiovia e mi ha dato le stesse immpressioni oppressive di "127" e "Buried".

La percezione di soffocamento, di assenza di via d'uscita, di fine imminente e tragica, dolorosa, di rottura di ogni possibilità di futuro e di rimedio per qualche fallo passato... tutto è così onnipresente da farti star male, fisicamente male. A prescindere dal reale valore del film, regista e sceneggiatore sono geniali in questi casi, perchè impegnano ogni fase della storia per incastrare fotogrammi che nell'esposione del climax, non ti lasciano via d'uscita: sei costretto a empatizzare con i protagonisti e non ne esci se non dopo molte ore dalla fine del film.

Così viene esasperato il momento in cui sono i ragazzi a volersi fortemente cacciare nella situazione che prelude la loro fine ed è adrenalinico, alla "siamo i padroni del mondo che può succederci?". Prima ancora invece c'è la parte spensierata da "ehi ragazzi divertiamoci come si divertono tutti e discutiamo per i problemi che hanno tutti i nostri coetanei". Il fattaccio succede, ma è ancora rimediabile e ondeggia tra la spavelderia dl finto coraggio e i timori stereotipati.

Dopodichè la seccatura evolve in dramma e tu sei lì sopra con loro non puoi scendere, non puoi spegnere il computer e non guardare più il film perhè hai fatto un percorso con loro perfettamente plausibile. Anche se magari tu non avresti mai stupidamente pregato il tipo della seggiovia di farvi salire su quel trabiccolo infernale da soli, quando l'impianto sciistico sta per chiudere alle 10 di domenica sera e non riaprirà fino a venerdì. Anche se sareste da soli su una montagna innevata e in vista di una spaventosa tempesta in arrivo. Anche se tu non diresti mai quella banalità o non saresti mai quello stereotipo. Anche se tu un ragazzo da proteggere e per cui preoccuparti non ce l'hai.
Non importa: la macchina è in moto e sei sul sedile del passeggero e continui a camminare con loro, confuso tra chi sei tu e chi è loro, se quel brivido che senti è il gelo e il terrore perchè stai per essere divorato dai lupi e ne sei consapevole e non puoi fare niente per impedirlo, o solo perchè sei particolarmente suscettibile e non dovresti vedere film così.

Il che è anche vero: non dovrei vedere film così, mi fanno stare male e io sono già empatica di mio senza che le strategie cinematografiche debbano per forza mettere la loro per fossilizzarmi ancora di più negli animi altrui.
La scusante in questo caso è che non credevo fosse tanto drammatico come film. Il sunto che ho letto diceva solo: "Tre ragazzi restano bloccati sulla seggiovia e questo li costringe ad affrontare i loro demoni e a ripercorrere le loro storie". Punto. Nessun accenno alle morti funeste. Al massimo ti aspetti una sonnolenta morte per assideramento, ma la puoi sopportare quella. Cioè no, ma comunque in un film è sopportabile.

E invece ecco che arriva il momento della tragedia con tinte splatter, gambe spezzate, lupi che banchettano mentre tu sei lì bello vivo che ti godi la scena e i tuoi amici sono bloccati in alto e non possono aiutarti! Che poi i lupi mangerebbero davvero un uomo? Non lo so... a me risulta che non attacchino, ma forse se sei mezzo morto, impossibilitato a muoverti e i boschi sono gelati da mesi e privi di cacciagione semovente, mi sa che attaccano in questo caso.

La cosa che mi ha fatto orrore e commozione insieme non è tanto il banchetto dei lupi (che si ripete due volte invero), ma le ultime parole del povero ragazzo che tremante diceva all'amico di non fare guardare la sua ragazza. E sembri uno spiritello che passa dal corpo del ragazzo che sta per essere divorato (ma scappi subito da lì è piuttosto scomodo come involucro di carne in questo momento) a quello ragazzo che si trova a dover soddisfare la richiesta del migliore amico sul letto di tremenda morte, per giungere nel corpo semicongesionato della fidanzata e sai che in quel momento preferiresti essere morto o anche essere il ragazzo che affronta i lupi piuttosto di non patire cosa passa lei, che ricorderà per sempre l'amore della sua vita dirle: "Ti tirerò giù di qui te lo giuro. Salto ce la posso fare" e poi rompersi le gambe e poi mentre viene sbranato: "Non farla guardare".
Ripeto, è la frase più brutta e più bella del film.

E' questa frase che fa male. Malissimo. Il fatto che lui abbia pensato a lei. Che l'amasse così tanto. Che lei era impotente e l'ha perduto. E vivrà consapevole del dolore, del terrore che ha provato lui morendo. Col senno di poi ci pensi e ti sembra scontata, ma mentre sei lì dove il regista ha voluto che fossi, non ti sembra così scontata.

Il resto è anche poco plausibile. Non sono sicura che i lupi attaccherebbero gli uomini ed è più immediato pensare di percorrerei i cavi, anche se sono taglienti, e raggiungere il palo con le scale.

Resta il fatto che la maestia nel raccontare una storia, anche dalla trama scontata e stereotipata, può cambaire le sorti di un film. E che, forse in mancanza oramai di storie nuove da raccontare, sia lo stile di narrazione in sè l'unica arma che resta al cinema.
E la constatazione di ciò a cosa ci ha portato?
A niente. E solo una constatazione. E ora la si può dimenticare.

1..2..3..

Dimenticata.

Sundae anniversary!

Aperto internet, oggi come ogni santo giorno, mi ritrovo l'emblema di google artistico nei toni pastello e con una coppa gelato pannosa, cioccolatosa, granellosa e ciliegiosa a sostituire le due "o".
Succede quando c'è qualche ricorrenza da festeggiare. In questo caso è il 119° anniversario del Gelato Sundae a essere onorato. Credo sia la celebrazione più bella che sia mai stata ideata. Dovrebbero evidenziarla in rosso sul calendario e festaggiarla a dovere, con chili di gelato per tutti. Perchè non c'è mai nessuno che vuole festeggiare a dovere una celebrazione tanto gustosa!? Ora che lo so me lo segno e l'anno preossimo festeggio con il più fenomenale dei banana split.

Per chi lo ignorasse (povero derelitto), il Sundae è una tipologia tipicamente americana di gelato, che consiste nell'aggiungere alle pallette di ice-cream, varianti di genere più variegato: panna montata, ciliegine, sciroppo d'amarene, noci, mandorle, anacardi, scaglie di cocco, uvetta, canditi, cioccolato fuso, caramello sciolto o in pezzi, granella di biscotto, granella di nocciola, zuccherini, pezzetti di cioccolato, cialde, wafer, vari sciroppi alla frutta, frutta in pezzi, piccoli dolcetti, miele, chicchi di caffè, pistacchi, biscotti, caramelle, tortine sbriciolate, cereali, confettini, noccioline, marshmallow, cioccolatini con dentro caramello liquido, polvere di amaretti, meringhette e chi più ha fantasia, più ne metta.
Un gelato fantasioso, bellissimo, creativo, buonissimo e ipercalorico.
L'ho sempre detto che gli americani sono eoni avanti a chiunque altro per quanto riguarda il junk food e alla fusione di sapori disparati.
E in alimenti belli, diamine quanto sono belli!































Questo lo inserisco perchè lo mangiano a una mamma per amica




C'è di buono che avevo iniziato a crivere questo post con una gran voglia di sunsae e ora sono praticamente nauseata dopo aver visto tutte ste coppe miscelate. Meno male...

sabato 2 aprile 2011

E' successo davvero?

Venerdì mattina, presto.
Intrappolata come un topo da laboratorio nelle sedi fetide del centro di collocamento. Nome tutto fuorchè azzeccato visto chre non sono poi molte le persone che escono da lì con un collocamento. Entrano disoccupati ed escono, guarda caso, ancora più disoccupati di prima, se sono fortunati con un certificato che gli farà ottenere un misero assegno di disoccupazione.

C'è una disperazione e una mancanza di lavoro in giro da far spavento. La gente fatica a dar da mangiare ai figli e i politici che gli italiani hanno messo al governo trombettano qua e là, percepiscono salari gravidi ed edificano villette mentre l'Italia va a rotoli. Non voterò finchè non mi si presenterà davanti un uomo degno del mio voto e della dicitura "umano" (e non maiale allupato o mafioso pedante) che dà la Treccani.

Da brava me ne stavo ad aspettare il mio turno per avere finalmente nelle mani quella cazzo di esenzione da costi sanitari, assonnata e stordita dall'aria pesante che aleggiava negli uffici e annuendo alle circonvoluzioni verbali di una tizia del mio paese che ho trovato lì e che chissà di cosa diavolo ha blaterato per tutto il tempo.

La mia attenzione era in realtà calamitata da un ragazzo qualche passo davanti a me, che spiccava rispetto all'incolore paesaggio offerto dagli altri topi ingabbiati perchè...be prima di tutto perchè era bello come il dio del sole. Alto, longilineo, spalle larghe, vita stretta, pelle d'alabastro, capelli liquerizia burrosa, occhi come un buco nero i.n.f.i.n.i.t.o cazzo, zigomi alti, mandibola robusta, labbra d'ambra dipinte dalla musa delle arti. Insomma un dio.

Mi ha aiutato a recuperare il numeretto dalla srtupida macchinetta inceppata e abbiamo scambiato qualche parola. Lo strano è che ero a mio agio e lo fissavo negli occhi senza problemi. Ed era come restare avvinghiati in petrolio liquido e appiccicoso ed esserne risucchiati nelle sue viscere melmose. Ma la tizia continuava il suo bla bla bla impertinente, allontanando il carbone dalle fiamme. Gelandolo proprio il carbone.

Poi è venuto il suo turno e se ne va. Alllelujia. E io posso tornare a infuocare il carbone.

Nel bagno la finestra è aperta e fa entrare il pallido sole, fresco di brezza marina e qualche stridio di gabbiano subito offuscato da un ronzio persistente. L'azzuro del cielo filtra e colora le pareti. Solo dopo mi rendo contro che era il blu del mare a sortire l'effetto. E' che il mondo è sottosopra o io sono sottosopra e il mondo è sempre lo stesso.
E' un odore legnoso di orchidea e tè e zenzero, che penetra dalle narici dalla bocca da tutti i pori. Non sono mani ma serpenti terrosi e affamati quelli che frugano ovunque sulla mia pelle, cercando di scoprirne chissà quale segreto. Le guance bruciano, le mani fremono, il resto è si scioglie senza che lo comandi.

Non voglio che finisca. Voglio solo che continui così, senza avanzare, bloccato in questo istante.

Poi l'odioso scampanio annuncia il mio turno di andare agli sportelli. Torna subito l'aria pesante aa afferrarmi la gola e la vita incolore si dipinge davanti. Il ronzio fa fatica ad abbandanore il covo caldo delle mie orecchie, e un leggero stordimento lo attesta, mentro vado allo sportello.

venerdì 1 aprile 2011

Feccia e beltà

Ero ferma tra due bancarelle oggi, al mercatino, e mi sono ritrovata nel bel mezzo di una conversazione tra i proprietari dei rispettivi tavoli. Da una parte una signora grassoccia e scapigliata; dall'altro un signore di carnagione scura, dietro la tipica bancarella di oggetti inutili che gestiscono solitamente, nel nostro paese, queste persone africane (credo) immigrate.
Io, non c'entravo niente, ero come al solito fuori luogo, lì per caso e casualmente li ho ascoltati. Stavano parlando di quanto sia dura tirare avanti e il signore, che in realtà non poteva avere più di 35 anni, diceva che non ci sono i soldi per mangiare, che oggi non ha venduto niente e che quindi non avrebbe mangiato, digiuno. Ma non era un lamento: rideva e faceva battute, con rassegnata moderazione certo, ma senza disperarsi. Forse perchè è abituato e ha capito che non serve a niente sfiduciarsi e piangersi addosso, forse perchè sa che c'è di peggio che saltare un pasto, o forse stava solo facendo buon viso a cattivo gioco e celava le lacrime per dopo.

Be' comunque dice questo e poi si volta verso di me, ferma lì come un allocco inutile, mi rivolge quel sorrismo avorio brillante che hanno le persone dalla pelle scura, che risalta tra il rosato delle labbra e il cioccolato della pella. Mi sorride e mi dice: "Se non si guadagna niente non si mangia, ma meglio, così sto a dieta. Non è vero bella ragazza?". Io gli sorrido, ma temo che sia un sorriso spento, nullo, disonesto, che stona col bagliore puro del suo. Abbasso gli occhi e me ne vado.

Io avrei dovuto fare qualcosa, avevo solo tre euro, ma sarebbero bastati per un pasto. Poteva mangiarsi un panino e una bibita e magari un dolce, piccolo, forse, ma un dolce è sempre un dolce. Con tre euro puoi spararte tre cheeseburgers al macdonald's, o un panino e una porzione di patatine e un frappè. Poteva comprarsi un paccone di biscotti e del latte che saziano e nutrono e magari una bella tavoletta di cioccolata. Ma non l'ho fatto. Volevo farlo ma mi allantanavo, le mie gambe mi portavano da sole e mi uccidevo di insulti e non l'ho fatto. Temevo di farirlo, di umiliarlo, ma almeno avrebbe mangiato no?
No...la verità è che volevo tenermi stretti quei tre euro fetidi perchè sono gli unici che ho e quel povero ragazzo morirà di fame, e io li spenderò per qualche vizio...perchè sono una puttana infida e merito di soffrire e crepare. Queste persone splendide vivono e sorridono nonostante la loro vita sia un'incognita continua, nonostante probabilmente non sappiano cosa sia la serenità o l'avere un tetto sopra la testa e io sto tutto il giorno a lagnarmi per quanto sono derelitta solo perchè non sono viziata e non ho la bella vita di qualche borghese insulso.

Non posso andare venerdì prossimo, ma dovessi passare tutti i venerdì restanti della mia vita in quel mercato, ci riandrò e comprerò qualcosa da lui. Così gli assicuro un pasto. E non lo umilio. Ma oggi non mangerà. E avrebbe potuto mangiare... mentre io sono tornata nella mia confortevole casa ad assaporare la mia fresca insalata di cavolfiore e lui starà da qualche parte e sentire rombare il suo stomaco.

Bene. Sono ufficialmente parte della feccia del mondo. Mi faccio schifo. Sono una fottuta merda e merito di fare la fine delle fottute merde, ecco perchè tutti continuano a scaricarmi, come lo sciacquone che espelle merda dal cesso.