mercoledì 28 dicembre 2011

L'insostenibile inconsistenza del ferragosto

Scritto il 14 agosto 2008

Ci siamo. Domani sarà Ferragosto. Il giorno dell'anno. Non potevo astenermi dal commentare cotanto grandioso evento.
Tutti lo attendondono, lo anelano, lo venerano quasi, costruiscono un intero anno in sua funzione.
E poi Lui arriva. Bello, tronfio e afoso come sempre, esplode nella conforme durata di 24 ore, 18 delle quali rimpinzate alla bene&meglio, le altre passate tra le braccia di Morfeo o...a libera discrezione di ognuno.
Più di uno di codesti veneratori dell'epicureo, tra un cocktail di scampi e un cocktail non di scampi, si sofferma a valutare le implicazioni psico-cognitive che il Ferragosto scatena nell'essere umano, concentrando le conclusioni cui perviene in tre quesiti, tre tra le domande più propositive e remuneranti che cervello umano abbia mai concepito. Le domande, salvo qualche variante culturale e linguistica, risultano piuttosto standardizzate e sono:

  • "Quest'anno a Ferragosto mare o montagna?" (Creativi (e abbienti) complicano ulteriormente la questione aggiungendo altre incognite: "roccia o collina? natura o artificio? Nord o Sud dell'equatore?");
  • "Facciamo qualcosa insieme per Ferragosto?" (Domanda che implica due generi di risposte, ciascuna, in un modo o nell'altro, fondamentale nell'esito del Ferragosto del questionarista:
    1)"Oh mi spiace, abbiamo già preso altri impegni, dovevate chiedercelo quantomeno in Gennaio!");
                                                                                      2)"Sì dai! Che idea geniale che hai avuto, coinvolgiamo anche mia sorella e   suo marito e l'amico del marito di mia sorella, che porterà anche quel gran bel pezzo di pettorale di suo fratello e quella sciagurata della moglie (a proposito lo sai che gli fa le corna?!), perchè loro hanno dei bambini così i nostri figli potranno fare amicizie e pubbliche relazioni!); 
  • "Che cosa fai a Ferragosto?"
Niente da eccepire. Tutto socialmente aggradante con profusione di risate, nuotate e mangiate. Una celebrazione come tante ce ne sono, se non fosse per un miserrimo, discutibilissimo particolare: il 15 Agosto, in realtà, non celebra un emerito cavolo.
Non una ricorrenza culturare o religiosa (si celabra l'Assunzione della Madonna quel giorno, ma non ha niente a che vedere con il Ferragosto) ; non un evento importante; non un solstizio o un equinozio; un anniversario; una festività; niente di cristiano, pagano, scolastico, sportivo o che preveda una gratifica.
Un beone qualsiasi ha deciso che un qualsiasi giorno debba essere considerato il clou dell'estate e da allora tutti si affannano per fare qualcosa in quella data. Qualcosa che possa essere considerato, dagli altri e dalla propria coscienza, degno della solennità che la data stessa prevede.
Qualcosa che altre migliaia di persone faranno nello stesso posto alla stessa ora e, in definitiva, qualcosa di non dissimile dall'ordinario modo di trascorrere le vacanze, se non fosse per qualche "in più" da stakanovista che lo rende degno di essere millantato come giorno speciale. Così, chi solitamente passa le vacanze sulla spiaggia, il 15 agosto vi pianterà le tende per un'intera giornata; chi sta in montagna pranzerà tra fusti e roghi anzichè nella comoda baita di famiglia; chi "vive la notte"  sceglierà il locale più in e più costoso dove sventolare il deretano; al contrario, chi trascorre le sue vacanze con il deretano comodomante immolizzato su una sedia, per Ferragosto si concederà una morbida poltrona...

Quello che un'eretica dell'estate come me si chiede è: se il 15 agosto non celebra nulla di nulla (tant'è vero che quello che si decide di fare per quel giorno può essere fatto o rifatto in qualsiasi giorno dell'estate senza mutamento alcuno dei margini di divertimento o di relax), perchè non si decide di, per esempio, di passare una giornata intera in spiaggia il 14 o il 16 o qualsiasi altro giorno che non sia il 15 agosto?
Non solo sarebbe praticamente la stessa cosa, ma ci si godrebbe di più il mare, ci si rilasserebbe e divertirebbe di più, diminuirebbe sensibilmente il barometro dello stress accumulato perchè un considerevole numero di persone non deciderà di stare 12 ore in spiaggia o di pranzare allo stesso stabilimento balneare, quel giorno alla stessa ora.

Non provate però a far notare a un ferragostiano accanito ciò che qui risulta così evidente: vi guarderanno inebetiti, come se li aveste svegliati da un'ipnosi, ci penseranno un po' e poi decideranno che è troppo difficile, che è più semplice non pensarci e che "se lo fanno tutti" deve essere così. Che quindi loro sono "ok" perchè fanno esattamente quello che fanno tutti: lo festeggiano, loro, il Ferragosto, mica si scherza su certe cose!
Pertanto, per contrasto, tu! blasfemo che poni questioni sacrileghe, sarai un essere strano e asociale. Non che tu lo sia effettivamente, ma se non credono ciò, il dubbio che quello che sostieni sull'inconsistenza del 15 agosto possa essere sensato, si calcifica dentro di loro e non riescono a vivere sereni, quindi meglio autoconvincersi che sia tu lo stupido, piuttosto che doversi tormentare con inutili questioni.
 "Il Ferragosto non fare niente?! Seee....e stai a vedere che la Terra è quadrata, anche!".

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