mercoledì 28 dicembre 2011

L'amicizia non esiste...

[Scritto giovedì 8 luglio 2010]

L'amicizia non esiste e per dimostrare la veridicità insindacabile di codesto sconvolgente e inedito assunto, farò in questa sede qualche esempio di vita vera, vissuta, sudata, berciata e poi buttata nel cesso.



Scuole medie/superiori: amiche del cuore con tutti gli annessi e connessi quali scambi di diari, patti di sangue, promesse a cielo aperto, confidenze sussurrate tra le lenzuola di sedicenti pigiama party, segreti che sanno di pane e nutella prima, di fervente adolescenza al miele e cereali poi.

La suddetta migliore amica, alla soglia dei sedici anni piomba in lacrime con l'urgente richiesta di moneta sonante (non vidi più quegli anfibi che progettavo di comprare) e dopo qualche dì fa perdere le sue tracce. Letteralmente sparita: si fa negare al telefono, non risponde al cellulare. Cerco di capire cosa c'è che non va (da piccola ingenua cretinetta quale ero mi ci impegno parecchio, invero) e tra un la un si e un do lei mi spiega che si sentiva a disagio per non poter saldare il debito finanziario contratto nei miei confronti perciò aveva deciso di sparire. Forse per sotterrarsi da qualche parte, non so. Non mi puoi restituire i soldi che ti prestai? E che sarà mai, fesserie! L'amicizia trionfa, io le abbuono il saldo. Ma tempo qualche altro giorno e riscompare e dopo averla sentita sussurrare all'orecchio della sorella di dirmi che stava sotto la doccia (lezione n.1: le cornette telefoniche possono essere le peggiori compagne degli infami) riaggancio definitivamente sulla grande amicizia. Fessa sì, ma poi, ci si stanca.



Amici di quartiere: grande legame cementato da partite di pallavolo, passeggiate nei prati, dispetti da fanciullini in calore. Grande amicizia alla:"Noi ci conosciamo bene, il resto della plabaglia banalotta sta ai margini". Almeno finchè il grande gruppo si sfalda fomentato dalla stessa plebaglia banalotta che pare abbia sostenuto all'unanimità il mio ostracismo. Non uno dei grandi amici di quartiere ha alzato chiappa per venire a dirmi che non vi credeva perchè mi conosceva o anche a chiedere spiegazioni: tutti smarriti nella melma paesana. Ma non è colpa loro. E' la melma che succhia i tuoi neuroni pensanti e li sostituisce con neuroni già belli e pronti per l'uso. Lezione n.2: la melma paesana risucchia persone e risputa lobotomizzati.



Compagni di liceo: intrigante connubio di studenti che scoppia immediatamente quando il re del pollaio decide che è colpa mia qualcosa che non gli è andata a genio. Dulcis, il branco devia verso la direzione indicata dal Mosè dei nostri giorni. Lezione n.3: il gregge belante non muore mai.



Dal liceo a ora tutta una serie di presunti amiconi tremendamente affini a me e legati da un affetto ultraterreno esplosi e scomparsi come bolle di sapone. Ma il bello sono le premesse promesse, le frasi d'uscita...bisogna dar loro atto di una certa creatività (d'altronde stavolta me l'ero scelti io). Qualche esempio:

1) "Se non mi sono fatto sentire è per ragioni indipendenti dalla mia volontà. Certo che voglio essere tuo amico! E certo che voglio sentirti!". Mai più lo sentii. Anzi sì: mi manda sempre un messaggio di ringraziamento quando gli faccio gli auguri per il compleanno.

2) "Sei la persona con cui parlo di più e che su cui più posso contare". Sparita.

3) "Io ti voglio bene e non scomparirò mai perchè sei importante per me e mi sono forse forse innamorato di te". Bloccata su msn e sparito. Alla faccia del "ti voglio bene", pensa se mi volesse male!

4) "Sei la mia migliore amica". Quindi...sfrutto le tue confidenze per attaccarti. Delicatissimo. Ah...e ovviamente poi sparisce perchè tanto ora ha altri amiconi. 'Cazzo gli serve la migliore amica desueta?

Lezione n.5: il blablabla sentimentale è sempre un blablabla fasullo.



Ergo l'amicizia non esiste. Sarà colpa mia, sarà colpa del mio karma, tuttavia considerato la merda e le sofferenze che la ricerca dell'amico ha portato nella mia vita, poi, sinceramente, chi se ne sbatte?

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