venerdì 24 dicembre 2010

L'avvoltoio

Come un palloncino pieno d'elio che fa presto a sgonfiarsi.
Ero tipo sette metri da terra, ieri sera, quando mia sorella, nella sua fase più incazzosa,mi chiama per scaricare i nervi. Chiama me! L'ascoltavo appena e continuavo a ripetermi come un mantra da cuore in subbuglio: "Me, me, me...è incazzata e delusa e triste e chiama me. Perchè mai?!"
Mia sorella che sente il desiderio, il bisogno di un mio appoggio, che vede me come una valvola di sfogo, qualcuno cui confidare le sue delusioni e capace di aiutarla.
Invece pare abbia chiamato altre due o tre persone oltre me...me magra consolazione.Pare che le cose con la sua migliore amica con cui condivide casa non vadano poi così alla grande anzi lei si è rivelata una gran bella egoistona. Mi spiace. Perchè è sola e triste a Roma per queste feste, ma lo ha scelto lei. Io che posso fare? Penso siano i risvolti dell'avere una vera amicizia doversi beccare una delusioncina di tanto in tanto. Posso solo immaginarlo io, non sono ammessa al dorato mondo delle amiche per la pelle. E' comela storia di Dio che distribuisce il canto e lepiume agli uccelli. Poi arriva all'ultimo e il povero avvoltoio deve accontentarsi di una tutina spennacchiata senza cappuccio e di un gracchire che sa di carcassa decomposta.
Io sono come l'avvoltoio: niente amici per me. Tutti già assegnati.

2 commenti:

  1. salve, sono la pecora nera...pare che dio assegnando "senso di apparteneza ad un gruppo" si sia dimenticato di me (cristo che culo!) se lei è un avvoltoio che mangia solo cadaveri (io sono viva quindi non dovrei rientrare nella catena alimentare per ora) le andrebbe di farci un pezzo di strada insieme? ^_^

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