sabato 11 dicembre 2010

La sfogliatella della vittoria

Sta ancora scalciando un po', l'altra, ed è quantomeno soddisfatta del colpo di coda che mi ha inferto stasera, anche se non sono sicura possa trattarsi di un vero e proprio colpo di coda. E' inviperita la demoniaca, perchè l'ho ignorata tutto il giorno e ho studiato, mamma quanto ho studiato!
Se domani riesco a reggere questo ritmo forse - e ribadisco forse - ce la farò martedì a passare l'esame.

E' la prima volta che riesco a non essere sua prigioniera. Mi sorprendo. Sto cercando di ricordare come ho fatto, ma il punto è che non lo so. Credevo che scrivendo fuoriuscisse magicamente dalle mie dita come spesso accede, ma non succede. Riesco solo a ricordare lo studio ossessivo e perdurante.
Forse è più un pareggio che una vittoria, ma va bene così.

Non oso sperare che sia il primo passo per disfarmi completamente di lei. So che la sua vendetta sarà devastante, ma non mi spaventa: credo sia necessario, un passo alla volta verso la vittoria definitiva, qualche battaglia si deve pur perdere.

E ora mi sto sparando una sfogliatella riccia alla ricotta che mia madre ha appena portato da Napoli. Le adoro e come le fanno a Napoli...

Da piccola potevo stare anche un'ora a guardare quella forma di conchiglia-scrigno prima di essere attanagliata dal desiderio di addentare l'involucro sfilettato, croccante e dorato e gustarne il ricco tesoro. Immaginavo storie e funzioni impossibili da associare a un semplice dolcino popolare. La stringevo tra le mani quasi fosse una creatura viva e palpitante che dovevo ingoiare per proteggerne il segreto. Ero Ariel con un oggetto dei terrestri tra le mani, prezioso e bello anche se dalla funzione e dal fine sconosciuto.
In realtà lo faccio anche ora. Credo che se i dolci non fossero così belli non ne sarei altrettanto ghiotta (e avrei minori possibilità di ingrassare immagino.... ma sai che pizza il moldo se anche i dolci fossero brutti!). Mangio prima le immagini e i pensieri che mi evocano, solo poi, quando li ho rimirati in ogni loro aspetto, senza lasciare niente per inesplorato, li faccio miei anche con la bocca, piacere lisergico che sfrigola sulla lingua sprigionando aromi.

Ho dei sensi di colpa atroci per aver ceduto alla tentazione, ma non credo di superare le 800 calorie oggi, anzi credo di essere intorno a 750, compresa la sfogliatella. Quindi va bene così.

Un premio per la giornata, che mi sono autoassegnata. Ho lasciato per ultimo la punta della conchiglia, quella di sfoglia più dorata e croccante perchè mi piace di più, sentirlo scrocchiare sotto i denti è un piacere! Sì, anche il rumore dei dolci è bello...
Un'ultimo boccone...dolce boccone per una volta, non amaro, prima di andare a letto. E, sempre per una volta, con la coscienza (quasi) apposto.

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