sabato 11 dicembre 2010

L'attacco delle campane alla torre di marzapane

E' come avere mille campane stonate e arruggiete che battono frequenze aperiodiche di svariata altezza nella mia testa.
Lo sapevo che oggi sarebbe tornata all'attacco, l'altra me.
Sono sola in casa, tutto il giorno.
L'ansia per l'esame.
L'ombra di un ennesimo fallimento che scivola languida e cerca di afferrarmi. Non riuscirò a sfuggirle lo so, dove potrei andare a rifugiarmi. Non sono Rapulzel io o Fiona, nessuna torre alta protetta da un drago, in cui celarmi. Nessun cavaliere pronto a salvarmi.
La mia torre è di marzapane, non di mattoni e cemento, non circondata da dura roccia ma di nuvole sfaldabili, troppo debole e friabile per resistere all'attacco.
La mia favola è sbagliata, qualcuno si è confuso e l'ha scritta male.
Cederò, lo so che cederò. Lei, l'altra è più forte. Lo è sempre stata. E' riuscita a prendere il sopravvento in situazioni meno precarie di questa.
E se cedo come faccio poi a rialzarmi?
Stavolta...
A rialzarmi...
Di nuovo....
Da sola.
Contina a sussurrarmi lasciva ...devo aprire il cassetto...lo stomaco è ridiventato una voragine, la gola un groppo chiuso dall'ansia.
Nella testa solo campane che ruggiscondo, raggiungono e oltrepassano la soglia del dolore.
Devo studiare, devo resisterle.
Devo chiuderla dentro.
Come la volpe e nove code.
Ma Naruto ha il sigillo per trattenerla, ha Yamato e gli altri ad aiutarlo. Io non ho nessuno. Io non ho nessun sigillo a bloccarla.
Come faccio a resistere fino a stasera.
Vorrei che fosse sera.
Ma non può già essere sera perchè devo studiare.
Devo riuscire a tenerla bloccata. Studiando.
Devo riuscire a studiare. Tenendola bloccata.
Devo.
Ma non so se ce la farò.

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