sabato 18 dicembre 2010

Robin Hood degli agrumeti

Ho rubato le arance! E i mandarini. Qualche clementina. Sette limoni.
Un bel bottino solare e profumato.
E' che ne avevo una voglia matta e quegli alberi erano così carichi da piegarsi sotto il peso delle sfere. Sembravano dei piccoli soli cincofusi dalla luce del mattino catturata e riflessa dai residui di brina. Ovviamente sono su un terreno proprietà privata ma non c'è nessuna recinzione ad arginarne i confini o impedirne l'accesso. Anzi suppongo di non essere stata la prima ad intrufolarvisi perchè mancavano tutti i frutti più bassi, mentre i rami più alti ne erano colmi.
Mi sono addentrata nel folto per evitare di essere scorta dalla strada e ho piacevolmente scoperto che la sensazine non è poi tanto diversa da quella che si prova attraversando un bosco. Il sole non riusciva a penetrare i rami fogliati e io ho potuto bighellonare indisturbata certa di non essere scorta dalla strada. In realtà ho rischiato di scivolare più volte. Il terreno più interno non aveva erba e il fango insieme agli agrumi caduti e in decomposizione, rendevano arduo destreggiarsi senza sprofondare in limacciose mini-sabbie mobili.  Meno male avevo scarpe semi-adeguate:
Le mie sono grigio scuro però...

Non è stato facile prendere i frutti alti, ma sono riuscita a racimolarne una bella busta. E' stato inaspettatamente divertente. Aggirarsi per quel sottobosco improvvisato dall'odore di arancia e dai suoni simcopati, con ancora qualche ciuffo di neve a infiocchettare i recessi più scuri e l'erba tenera su cui camminare... è come calpestare cotone friabile. E la sensazione di fare qualcosa di "proibito".
Ci avrei vissuto volentieri l'ho capito perchè Robin Hood mi ha sempre affascinata e oggi più che mai, sono assolutamente certa di essere la reincarnazione di lady Marian, altrimenti non so spiegarmi perchè rifuggo la civiltà e ricerco l'ammaliante brivido del selvaggio e del proibito per quanto...caspita tra tutte le cose selvagge e proibite fatte dall'uomo nel corso della storia, le mie imprese non meritano la palma d'oro, neanche il cucchiaio di legno, invero. Ma è pur sempre un inizio no? Oggi aranceti, domani uliveti, tra un anno boschetti, tra tre foreste; oggi frutta fresca, domani castagne, tra un anno lip gloss, tra tre il principe Giovanni.
Ora ho una missione. Amen.

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