martedì 19 aprile 2011

Non ho un cazzo da scrivere

Sono giorni che cerco di scrivere qualcosa ma sono irrinediabilmente ricaduta in fase apatica e priva di pensieri che non siano i soliti "Niente niente niente come faccio ad uscire da questo niente che mi opprime, dove trovo la forza di finire l'università e di sfangarla dal guaio in cui sono intrippata".

Che cazzo c'è da scrivere?

Mi sono beccata una stomatite per i dolci che mi sono sparata il giorno del mio compleanno perchè non sono abituata a mangiare tanto e così dolce.

Ho ricevuto i soliti auguri di routine fatti dai soliti parenti.
Non mi è piaciuto. Pessime vibrazioni, come adempissero a un obbligo che io non ho imposto loro.

Mia zia e mia cugina sono passate solo perchè dovevano prendere dei soldi e hanno buttato lì un "il regalo ce lo siamo scordate a casa". Ma chissene frega? Non è vero, lo so, non voglio un regalo solo perchè noi lo abbiamo fatto e dovete farlo. Mi fa schifo, ok? Perchè imbastire arrappate bugie inutili? Vuoi farmi un pensiero? Fallo e portamelo ma fanculo a questa devozione convenziolale e squallida. Io non sono come voi, non esibite davanti a me il teatrino scadente e retrò del vostro mondo.

Il mio cheesecake al cioccolato se lo sono sparato tutti e subito. Domani mi tocca farne altri due da regalare per Pasqua.

Ho fuoco in bocca, la gola di ghiaccio e la testa affannata, il petto un macigno.

Non studio e non sono salita a Cosenza per timore di chiedere soldi a mia madre.

Ascolto Nick Cave perchè niente mi deprime di più, nessun'altra colonna sonora può fare da sfondo altrettanto compiaciuto quanto Cave e la sua musica gotica.

Ho riceuto due regali: una maglia di Artigli da certi amici di famiglia e una tessera della Giunti da mia madre, con dentro i soldi per comprare un libro. Avrei preferito non lo avesse fatto. Perchè la sento come una cosa dovuta e non voluta. Perchè la sento come una cosa dovuta e non voluta?

Perchè è vero? O perchè sono stronza? 

Sono arrivati auguri inattesi, altri di gente che si fa sentire solo per farmi auguri e solo perchè io mi ricordo di farli loro.

Alcuni attesi.

Altri non sono mai arrivati. Senza sorpresa.

Solo un augurio mi è parso spontaneo e di cuore. Tenero. Dato a mezzanotte, in diretta.

Altri sono stati incredibilmente pesanti e palesemente forzati, per la serie "togliamoci l'incombenza". Li ho odiati.

Però non è è stato un brutto giorno. Il 15 Aprile, non lo è mai.

Ho aiutato mia madre a incartare pensierini per Pasqua e a preparare dolci da regalare.

Da quattro giorni ho 28 anni. Non studio. Li ho passati a guardare vecchi film filosofeggianti.

E basta.

Torno da Nick Cave.

Nessun commento:

Posta un commento