mercoledì 16 marzo 2011

Odio vivifico 4, ovvero Università del cazzo


Partiamo dal punto 4 perchè ce l'ho ancora fresco fresco sul gargarozzo e non va nè su nè giù neanche a pagarlo oro e in più sono in fase linguaggio scurrile, un bel po' di imprecazioni alla "marinaio in licenza" non possono che essere catartiche: 

4)      l’università della Calabria che ha infossato le mie speranze davanti alla mano irta e inalienabile della cultura.

Mi ha rovinato la vita quest' Università del cazzo. O forseme la sono rovinata io tramite lei. O forse me la sarei rovinata anche senza Università del cazzo. Com'è come non è, qui è tutto una vera merda. E ancora più merda deriva dal fatto che nessuno se ne accorge, ma sono tutti belli belli contenti di annasparci, nella merda. Non sapendolo? Sapendolo e fregandosene in nome di un bene superiore? Ma che ne so....
So solo che li odio.
Non riesco a laurearmi e senza dubbio la causa del tutto sono io non sto mica cercando di alleggerirmi il carico, no no. Sta lì ben piantato sul gobbone dove lo avevamo lasciato l'ultima volta. Nonostante ciò il mio corso fa cagare e non me ne sbatte una beneamata minchia del 90% della cazzate che mi hanno fatto inculcare. 
Ma non voglio passare il tempo a sciorinare le solite lagne su come sono ancora, a quasi 28 anni, bloccata in questi liquami.
Mi limiterò ad avallare mozioni a sostegno della mia tesi sulla merdosità dei quest' Università, e ovviamente a sostegno della mia perdizione, del mio ritardo negli studi, della mia inadeguatezza a essa, delle mie ragioni. 
E lo farò perchè gettare fiele mi ringalluzzisce e mi compensa di una miserrima parte della sofferenza passata, presente e futura. E lo farò perchè questo è il mio fottuto blog e io riempirò d'acqua il mio mulino quanto e come mi pare. Se non vi sta bene, cambiate blog, chissene sbatte.

Mozione n.1
sono tutti degli incompetenti e spillasoldi qui. Ricapitolando il fattaccio: un libro difficile da trovare perchè fuori catalogo era in biblioteca, ma scomparve dopo un mio battibecco con la malafarina, bibliotecaria stizzita e bruttarella che pare non abbia apprezzato le mie ragioni e il mio sarcasmo nel declamarle. 
Piccolo appunto: mai più discutere con chi ha il potere di complicarti la vita. E lo ha fatto la malafarina, eccome. Non che abbia la certezza matematica, ma tutte le altre certezze ce lo ho. Altrimenti non riesco a spiegarmi davvero come un libro che un'ora prima era lì, sparisca senza che nessuno sappia che fine abbia fatto e non si ritrovi più. Allora prenoto il libro col prestito interbibliotecario e mi arriva dopo due mesi e mezzo impedendomi di dare almeno il modulo A dell'esame che mi manca nella sessione di febbraio e gettandomi in uno stato di disperazione totale perchè devo dare due esami e fare la tesi entro giugno e sono in mare altissimo anche perchè come mi metto a studiare mi sento soffocare e non riesco a fare niente. Ma anche questa, altra storia, altra lagna destinata ad altri lochi. 
Dicevo che 'sto libro della malora me lo hanno fatto pagare nove euro per poterlo tenere solo quattro giorni visto che la responsabile del prestito interbibliotecario mi ha avvertito in ritardo del suo arrivo. Se inoltre vi sommiamo i soldi spesi per fare le fotocopie e per i biglietti dell'autobus per andare a prenderlo e restituirlo, arriviamo alla modica cifra di 28 euro. Ovvero: me ne sarei comprata tre di questi libri. Affanculo il prestito interbibliotecario. Non vogliano gli dei che debba ancora usarlo.

Mozione n.2
ero nervosa come non mai mentre mi aggiravo per quella stupida Università, con un sole incomprensibile e 26 gradi a sbattermi sulla nuca, affamata e incazzata nera e cosa mi tocca sentire, da chiunque mi sfiori, da chiunque mi passi davanti, di lato, di dietro: solo cazzate, inutili accozzaglie di parole che irritano talmente tanto, ma talmente tanto le mie orecchie da farmi desiderare due spilloni per forarmi i timpani pur di non sentirle. 
Ripensandoci a mente fredda, tutto questo non mi spiace del tutto perchè mi dà l'insperata opportunità di sentirmi fiera di non essere come loro e risponde al mio ancestrale quesito: perchè non riesco a stare bene con gli altri e a essere parte dell'umanità che mi circonda. 
Perchè gli altri sono scemi. Perchè l'umanità che mi circonda mi annoia da morire. Perchè, che cazzo, mi irrita solo ascoltare di striscio quello che hanno da dire, figurarsi se dovessi intrattenermi con loro più di 5 minuti. Morirei. 
D'altro canto mi spiace perchè questo conferma la mia diversità e che non sono riuscita a trovare nessuno che sia degno di essere frequentato e questo rende di conseguenza me infrequentabile. E io sono sola. Anche all'università, come altrove.  
Be' comunque, a scanso di equivoci, riporto qualcuno di questi scampoli:
  1. "Oh ma dddddaiiii! L'anno scorso mi sono portata il libro per studiare a mare tanto che dovevo studiare così sono andata alla grande agli esami! Ma amooooo il mare e non rinuncerei ad andarvi per niente al mondo. E il libro mi è caduto in acqua!!!" [qui seguono risate chiocce del codazzo di colleghe];
  2. "Quello ti ha guardata" - "Ma no, dai. Tu dici che mi ha guardata? No perchè io non ne sono sicura" - "Ma sìììì, che sguardo ti ha lanciato (e qui un tocco di classe e intelligenza insperato che l'ha illuminata di giusta fierezza ndr): magnetico" - "ihihih" - "ghugghuggghuhhuuu".
  3. "Sì mi sono specializzata e ora devo entrare peffffffforza nel dottorato, ma non so se ci riesco. Tu dici che ce la farò di certo?...Be' sì dai penso anche io con i miei voti e il proffff...";
  4. Basta... mi viene da vomitare al solo ricordarle. Ora datemi torto se mi sono andata a rintanare in un cubo desolato a mangiare Mars e scarabocchiare frasi nefande sulle mura... Quale essere sano di mente non andrebbe a rintanarsi e mangiare Mars scrivendo frasi nefande sulle mura dopo aver sopportato questo?! Avanti? Chi?

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