mercoledì 30 marzo 2011

Desideri imprevisti

Una penna scanner.
L'mmagine di questo post, raffigura una penna scanner. Minimal, bianca, fredda, tecnologica. Esattamente il contrario delle immagini che solitamente costellano i miei post o le mie percezioni visive.
Eppure, questa fredda bacchetta priva di magia alcuna,è esattamente quello che deisidero in questo periodo più di ogni altra cosa.
E basta conoscermi un minimo per capire quanto sia un desiderio inconsueto per i miei standard (che solitamente comprendono torte al gianduia e panna, gelato con miriadi di ciliegine e boschi fatati dai colori fruttati); quanto, fino a qualche mese fa avrei riso di me stessa a crepapelle se avessi anche solo ipotizzato che da lì a qualche tempo, il mio più grande desiderio sarebbe stato quello di possdere un aggeggio per il computer, potenzialmente utile, ma alla lunga inservibile.

E' che trascrivere pagine e pagine di libroni di filosofia per la tesi non è solo sfiancante, ma lungo e irritante e scoraggiante e palesemente inutile.

Solo che costa un occhio, molto più di quanto possa permettermi, molto molto più di quanto contenga ora il mio bel portafogli di jeans pagliuzzato d'oro, molto molto molto di più di quanto posso anche solo immaginare di possedere da qui ai prossimi mesi. Quindi niente. Dovrò farne a meno.
Speriamo almeno di riuscire a combinare qualcosa. Solo oggi sono riuscita a riprendere in mano i libri della tesi e a scribacchiare un po'. E' poco, ma è anche meglio di niente.

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