giovedì 13 gennaio 2011

Stelle&Stalle

Nessuno ha una via di fuga dal Natale. Esso è subdolo, ideato malignamente alla perfezione perché nulla sia lasciato al caso, perché nessuno possa slegarsi dalle sue brame succulenti, dalle luci fosforescenti che ammiccano invitanti celando sfarzo e squallore in egual modo, rendendo case e città più gioviali e vivibili, lontane dalla tristezza e dalla vita normale. Stelle&Stalle: un’alchimia perfetta.
Pare che sia stato il caso e il cristallizzarsi nel tempo di pratiche tradizionali e di boom economici ad aver attenuato la componente religiosa e umile del Natale, a favore di una più spendereccia e goliardica. Pare. Non sono certa che sia così.
Ad un’analisi più approfondita la cosa risulta perfettamente, dannatamente, paradossalmente normale e figlia del tempo. Per incastrare il Natale religioso alla nostra epoca fanatica, la vergine Mary (che non sono io, ma quell’altra, più famosa) ha dovuto allargare il suo ventre per accogliere non solo il seme dell’onnipotente, ma anche Babbi Natali, Befane, alberi di Natele, lucine, stelline, torroncini, pandorini e anche, per estensione, san Silvestri, calze fumanti dolciumi, cieli stellati di comete spaventate da caos di fuochi psichedelici e botti di capodanno. E cenoni, senza fine, e pranzi sontuosi in cui non c’è limite allo sperpero, e pacchi e regali senza fine.
Cosicché, coloro i quali sono interessati a festeggiare un Natale vecchio stampo tutto Chiesa e salamelecchi pregherecci, possono farlo adattandosi però d’obbligo anche a pratiche più pagane; per contro i festaioli immotivati, possono godere del più alto grado di concentrazione di banchetti e festicciole riconosciute (e, udite udite, con senso annesso, il che consente loro di sbizzarrirsi in veglioni e balletti senza l’insana sensazione che non ci sia uno straccio di ragione valida per dimenare le chiappone con conseguente mungitura di meningi per inventarsene una di ragione plausibile…) con una capatina forzata agli strali di bontà d’animo posticcia che il Natale richiede.
Inutile continuare a ripetere la solita manfrina del Natale troppo consumistico che ha perso i valori e bla bla.
No cicci! Tutto perfettamente incastonato e funzionale. 
Così sia, amen e arrivederci all’anno prossimo.

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