sabato 15 gennaio 2011

Cose da fare nell'immediato futuro


1) Devo telefonare la psicologa. L’ ultimo appuntamento risale, oramai, agli inizi di dicembre. Mi aveva detto di chiamarla dopo gli esami, ma dopo gli esami ci sono state le feste e ora…ora non ho voglia di chiamarla. Senza contare che tra un po’ ci saranno nuovamente gli esami e devo rimettermi con furia a studiare.
Non ho voglia di sostenere altre sedute né di perdere tempo lì. In più l’ultima volta si era creata un’empasse che, se adesso riprendessimo… insomma non saprei tutt’ora come superarla. Per farla breve (molto breve), parlando dei miei blocchi e fallimenti universitari era fuoriuscita dalla conversazione, la mia autoproclamata “sentenza” di ragazza fallimentare e universitariamente inadeguata. E la doctor risolse la questione indicando il germe di questo fallimento o di questa sensazione di fallimento, in una PRESUNTA situazione, esperienza negativa vissuta da me nel passato, probabilmente nella prima adolescenza o nell’infanzia, inerente a questo ambito, quindi ambito scolastico, che mi abbia bloccata in qualche modo o insinuato questa convinzione poi col tempo radicatasi.
Il punto è che io l’ho cercata e non la trovo, la situazione. Non c’è.
Quindi, molto obbligata doctor, ma nel mio caso non credo proprio che risalga a un evento il senso di fallimento: fallisco, ergo c’è fallimento; c’è fallimento, ergo sono una stupida inadeguata cazzona fallimentare.
Non riesco proprio a chiamarla. So che ne avrei bisogno. Anche se finora non è che ne abbia racimolato molti vantaggi da queste sedute, ma col tempo potrebbero servirmi e io devo per forza fare qualcosa, non so per quanto tempo posso continuare a combattere demoni e non perdere.
Non ho ancora deciso se telefonarle o meno, se continuare o meno…non lo so non lo so non lo so…

2)Devo muovermi e riprendere a studiare. Febbraio è alle porte e Filosofia della mente è lungo e difficile. In realtà non è che proprio non ne abbia voglia, ma stavo aspettando di ricomporre bene i pezzi della me stessa frantumata, prima. Ma dovrò accorciare i tempi. Inoltre il famoso libro misteriosamente scomparso dalla biblioteca che mi serve per l’esame non ce l’ho ancora quindi prima di tutto andare a Cosenza per vedere se c’è, e preghiamo Dio, Buddha, Visnù e tutti gli dei precolombiani affinché questo venga trovato, sbuchi fuori e possa consultarlo sennò sono fo-ttu-ta.

3)Quindi appunto andare a Cosenza e già che ci sono, compilare e stampare quel cavolo di modello con tutti i dati. Veramente il programma prevedeva che uscissi oggi, andassi all’internet point locale, lo compilassi e lo stampassi, ma l’idea di inserire i miei dati nel computer pubblico del mio paese considerando poi che il proprietario dell’internet point è un troglodita maniaco, non mi sconfiffera del tutto. Vedrò di farlo a Cosenza.

4)Andare alla USL di C. per prendere un appuntamento con un medico specialista che rimando da mesi. Il punto è che per codesto paese ci sono solo due autobus: uno alle 7.30 per andare; l’altro alle 13.30 per tornare. Una mattinata persa. Maledetta Calabria.

5)Trovare il coraggio di andare dalla dietologa dopo i kili che sicuramente avrò preso a Natale, chi ce l’ha il coraggio di salire sulla bilancia?

6)Al solito: studiarestudiarestudiarestudiarestudiare….are are are are.

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