domenica 27 febbraio 2011

Niente più lacrime e...lagne

Ho riletto qualche mio post passato e devo dire che col vittimismo ci do dentro. Abbastanza giustificato in realtà e comodamente esplicativo, ma pur sempre di vittimismo si tratta.
E ora basta.

Non mi vogliono come amica? Va bene, s'attaccassero a quelche altro tram.

Mi abbandonano tutti? Non dirò meglio sola perchè non lo penso, ma sicuramente meglio sola che con gente che dice di esserti davvero amica e che non se ne andrebbe mai e poi mai da te perchè non è come gli altri e poi lo fa e anche malissimo.

Non sono ancora riuscita a laurearmi? Questo è il mio percorso, malato, sfasato, desolato, annebbiato, merdoso, quel che è, ma è il mio e acquisterà un qualche senso prima o poi e se non lo fa gliene appiccicherò uno io. Sono brava a improvvisare sensi inesistenti, a svelarli e ammantarli di arcano.

Non ho dato l'esame questa sessione? Poco male inutile stare lì a rimuginarci, tanto comunque avrei dovuto darne un altro in giugno, non mi sarei tolta lo stesso il peso degli esami ed essendo modulo A e B dello stesso esame, meglio darli in un unico appello. Tanto più che anche se intervallato da attacchi di depressione, scoramento e panico, sto studiando tutto il giorno, tutti i giorni e paradossalmente, il fatto di essere stata ricusata da tutti, mi dà una malinconica forza per andare avanti e una rassegnata intolleranza verso internet e messenger. Niente di meglio. Perdere tempo su internet non mi sevre e non è più neanche soddisfacente. In questi terribili anni di solitudine e di smarrimento all'università, il fatto di aver conosciuto un pugno di persone a me simili, con cui parlare e non sentirmi una parto monco della vita, è stato bello e mi ha infuso una sorta di piccola stilla di speranza nel futuro e anche in me stessa. Se persone tanto meravigliose hanno i miei stessi dubbi e le mie rimostranze verso il sistema e mi vogliono come loro amica nonostante la loro vita non sia una nonvita come la mia, allora forse io non sono solo niente. Salvo poi, puntualmente rivelarsi tutti assolutamente diversi da me perchè io mai avrei abbandonato così uno di loro e questo mi spinge a credere che hanno solo finto di essere chi ho creduto fossero, oppure che hanno ben capito chi io sono e come sono e hanno realizzato che sprecare il loro tempo con una come me non era proficuo. Sono più propensa verso la seconda opzione anche se non escludo la prima per certi casi. E lo ammetto così, consapevole, in maniera oggettiva, senza disperazioni e lacrime di sorta. Quindi basta. Non farò più lo stesso errore, che senso ha aprirsi con qualcuno che ti chiuderà la mano in una sportiera non appena può? E poi se ne andrà...è una perdita di tempo e di affetto, non solo per loro ma anche, soprattutto per me.

Lo so che questa rassegnazione apparentemente serena si squarcerà presto nelle solite ricadute, ma per ora è così. Andrò avanti da sola con una piccola, microscopica in realtà, scintilla di speranza verso un futuro ancora lontano.
Amen.

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