domenica 20 febbraio 2011

Buon massacro di San Valentino a tutti


 Riflessioni postume sulla festa di San Valentino:

La cosa che maggiormente odio del giorno di San Valentino non è il commercio e le tecniche consumistiche che la giustificano e la tengono viva, non sono certo una di quella che si profonde in ottusi monologhi preformati sulle feste spenderecce architettate dalle major dei cioccolatini. Prima di tutto perché amo i cioccolatini e non posso far loro questo sarebbe un orrido tradimento da parte mia all'unica cosa sempre dolce e sempre pronta a risollevare la mia depressione nella mia vita; e poi perché credo che tutto sia votato al consumismo nella nostra società spudoratamente economica capitalistica, quindi...grazie al ciuccio che lo è anche San Valentino.

La cosa che maggiormente odio del giorno di San Valentino non sono pupazzi, palloncini, ammennicoli, portafoto e quant'altro possa assumere una forma cuoriciosa sbattuta in faccia impudicamente a chiunque di cuoricioso non abbia una mazza nella sua esistenza, né il fatto che sono un pugno in faccia al buon gusto e di un kitsch allucinante. D'altronde se l'amore è il fulcro della festa di San Valentino, se il simbolo dell'amore è un organo cardiaco bellamente stilizzato, che colpa ne hanno i produttori di oggettucoli inutili e ingombranti che presto verranno scaricate nelle già straripanti discariche della Terra?

La cosa che maggiormente odio del giorno di San Valentino non sono neanche i telegiornali che ogni anno, puntuali, ci sommergono di servizi su questo sacrosantizzato momento, ripetendo esattamente le stesse parole che compongono le stesse frasi dell'anno precedente, perché visto l'aria che tira in Italia ricordare che l'amore è bello e pieno di gioie immense oltre che di soffocanti doveri familiari da cui pare tutti sfuggano cercando sesso selvaggio e favorendo la prostituzione, serve a distrarre un momento dall'amara realtà che è appunto quella in cui l'amore è fasulleria al servizio dell'istituzione matrimoniale da cui tutti, appunto, sfuggono cercando sesso selvaggio e in alcuni, noti fatti, favorendo la prostituzione.

La cosa che maggiormente odio della festa di San Valentino non sono le promesse d'amore espresse in frasette sdolcinate che confezionano i poco creativi scrittori di aforismi per bigliettini di auguri e che i partner di entrambi i sessi fanno propri in un ridondate sproloquio annacquato e riproposto in ogni storia, perché anche i poco creativi (che, ahinoi) si credono creativi, hanno il diritto di lavorare e salvare coloro i quali non sono in grado di elaborare da soli i loro ex voto. Cosa che da un lato mi rende triste per loro (no sono seria non sono sarcastica, sono molto, molto, triste per lo scarso uso che questi cervelli fanno di neuroni e di sentimenti... un passo indietro nell'evoluzione umana, si ritorna a Neanderthal quantomeno...), dall'altro rende allegro e gioioso il mio lato perverso perché mi fa sentire meno triste per non aver mai veramente avuto una storia d'amore e consapevole che nonostante questo non sono verbalmente limitata o destinata ad accontentarmi di pulviscoli di sentimento preconfezionato e stantio.

La cosa che maggiormente odio di San Valentino non sono neanche le coppiette in amore, magari aggregate in doppia o multipla coppia che invadono ristoranti e pizzerie in cerca del pasto con mandolino in sottofondo, tovaglia a quadretti, lume di candela, con spaghetto condiviso alle estremità che si raccoglie e avvicina labbra fameliche e polpetta regalata con deferenza all’amata. D’altronde i ristoratori e i cliché pittoreschi e orfani di occasioni per realizzarsi, devono pur sopravvivere.

No. Quello che veramente, assolutamente e indiscussamente odio della festa di San Valentino è che io non ho idea di cosa significhi festeggiare una ricorrenza del genere, quindi le mie sono solo speculazioni posticce, non supportate da esperienza e ammorbate dall’invidia. Magari se vivi una storia d’amore, avere una scusa in più per fare qualcosa di speciale e per coccolare il valentino di turno è davvero un’occasione stimolante da non farsi scappare e da godere al cento per cento.
La odio poi perché, in fin dei conti, si tratta della celebrazione di un massacro, l’augurio più giusto dovrebbe essere “Buon massacro di San Valentino” altro che cuoricianti ciarlerie da sposi promessi!

Riflessioni terminate.

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