venerdì 4 febbraio 2011

L'arrivo del giudizio dall'alto

Zia: "Allora, signorina, che si dice all'università?"
Io:"Tutto vecchio zia"
Zia:"Ma non dovevi laurearti a dicembre, mannaggia a te...ahahah".
Io:"E invece no...ahahahah..che ridere".
Zia:"E ora quando ti laurei?"
Io:"Il giorno di mai, il mese di poi".
Zia:"Ma non capisco qual è il problema che ci vuole?"
Io:"..."


Questo il terzo grado cui mi sottopone perennemente la mia zietta torinese. Sta per arrivare, dritta dritta in volo dal profondo nord, e dovrò affrontare, senza riserve, una conversazione di codesto livello di spasso. Mi riservo di riportarla qui, a conversazione avvenuta, qualora fosse diversa da quella da me ipotizzata. Ma non credo. Sono certa di averla azzeccata tutta, parola per parola. Non che ci voglia molto, mia zia non è la persona più creativa del mondo...
Quante saranno le parole esatte che ho previsto? Mumble mumble...magari ha arricchito il suo repertorio e mi riserva una sorpresa, un drastico rimestolio nell'interrogatorio. Son quasi quasi ansiosa di sottopormi allo stillicidio. Oh...e se vi parteciperà anche mio zio, quello in arrivo via terra da Roma? Ops...in quel caso potrei scoppiare a piangere, sono piuttosto vulnerabile al momento, e in questa situazione potrei non avere la lucidità necessaria a registrare le parole per confrontarle con la mia conversazione-prototipo...sarebbe un guaio.
Il bello è che non ho più neanche paura di affrontare il mio fallimento, il mio essere zero ai loro occhi, ci sono così abituata... Lo accetto e lo aspetto con noncurante inedia.
Perchè succederà.
Oh sì, succederà.
E tutto perchè quest'anno la celebrazione invernale del patrono del paese della mia famiglia (eh sì ne fanno una d'estate e una d'inverno di festa del patrono lì...non sia mai le reliquie del santo possano raffreddarsi...), casca di sabato quindi vengono tutti qui.
Magari pregassero e basta!
Invece ne approfittano e chi tormentano?
Me!

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