mercoledì 6 luglio 2011

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

E' come nella canzone di di De Andrè, Il Cantico dei drogati.  
Come potrò dire a mia madre che ho paura? Cantano i dannati di Faber.
Gran parte del problema però, per me, è proprio lei.
Qualsiasi cosa succeda, qualsiasi cosa io faccia o non faccia, comunque per lei sbaglio, comunque lei noterà e soprattutto mi farà notare, che sono io sempre e comunque, il problema. Dalle cose più stupide alle cose più serie, da quando ho ricordo. Non c'è scampo per me.

I miei guai al liceo? Sono io sbagliata, non importa se dopo di me tutta la sezione ha cambiato scuola, no io sbaglio.

Non ho trovato lavoro nonostante l'abbia cercato per un mese? Sono io che non so.

Ho lavato i piatti pieni di incrostazioni di tutte le sue stupide torte? Ma non importa, come se non avessi lavato niente meglio non lavare almeno... Perchè lei ha notato solo che io non ho pulito la macchinetta del caffè per giorni perchè non riuscivo ad aprirla era stretta troppo e oggi l'ha fatto notare a mio fratello e io le ho detto che ho provato e non ci sono riuscita e lei ha alzato il sopraccicllio e ha detto "si si, certo" come a dire "ehhh come no...la solita bugiarda, in realtà tu non fai mai niente".

Io sono andata da sola a turtte quelle lauree dei miei cugini anche se non volevo, anche se lo sapevo che sarebbero state una tortura per me. E ora che non posso andare a quella di mio cugino a Roma, perchè devo studiare, non va bene! Io sono cattiva egoista e invento scuse per non andare. Non importa se loro non sono venuti senza ragione alle altre lauree e ci sono andata io, da sola, importa solo che io non vada a questa.

Ed è meglio non toccare il tasto università....

Sono giorni che non riesco a leggere, a studiare, fare altro che non sia piangere.
Ogni volta che comincio a studiare perdo il controllo, divento apatica e tutto diventa nero e comincio a tremare.
Non so spiegarlo. E' come aver paura di qualcosa, ma non di qualcosa di concreto. E' più qualcosa che non puoi sfuggire, non puoi estirpare perchè ce l'hai dentro. Perchè sei tu.

Non importa niente di te. A nessuno. Tua sorella e tuofratello con cui cerchi continuamente di instaurare un discorso, ti ignorano, ti insuletano o ti dicono di andartene.
Allora perchè andare avanti? Perchè studiare? Perchè mangiare? Perchè piangere ancora e ancora, dopo tutti questi anni se senti la mancanza di qualcuno nonostante questo qualcuno chiaramente non ha mai davvero ricambiato amicizia, affetto o che altro nei tuoi confronti?

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