domenica 31 luglio 2011

Attenti alle idi di luglio

Sabato 30 luglio, potete anche non credermi, ma è da sempre un giorno infausto. Invece di arricciare il naso, o impegnarvi a essere incorporei e inesistenti,  si' voi che leggete, dovreste listare a nero questo giorno sul vostro calendario, o selezionare una suoneria-allarme sul vostro cell che si attivi tra un anno e vi ricordi di andarci piano, perchè è il 30 luglio.
La ragione astrale di cotanta sfiga concentrata in queste 24 ore mi sfugge, ma si sa, io di astralismo non me ne occupo.
Posso però concedere la mia esperienza alle masse affinchè ne traggano il maggior beneficio possibile. Un po' come la fedeltà di quei martiri le cui storie riverberano nelle novene cattoliche, complete delle atroci torture da essi tenacemente subite e narrate fin nei dettagli più torbidi, quanto più sadicamente possibile. Si trastullano i cattolici nel leggere di gente sgozzata. Più atrocemente sono crepati questi poveracci, più loro si sentono spinti a pregarli e a cantarne la gloria sempiterna. E' una cosa che dà da pensare...
Ecco io sono un martire della sfiga del 30 luglio e mi sacrifico affinchè i fedeli possano godere dei benefici che codesta conoscenza conferisce loro e onorarmi baciando le mie reliquie. E non preciso quale recisa parte del mio corpo e fluido corporale annesso rappresenterebbero le mie reliqie, che è meglio.

Per farla breve, perchè ho sonno, ieri sono stata costretta a salire in quel di Arcavacata per restituire in biblioteca un cavolo di libro che non sono riuscita a rinnovare via internet perchè un minchione non meglio precisato, lo ha prenotato. Ora, chi diavolo prenota un libro di poesie per l'estate? Nessuno solitamente tant'è vero che questa beneamata silloge era intonsa da chissà quanti secoli, a dormire industurbata in biblioteca, prima che me ne appropriassi. Ma a chi non poteva fare altro che andare storto? A me!!!! Che domande!
Perchè mister "ehi-guarda-che-non-leggi-solo-tu-in-tutta-l'-unical" ha deciso di materializzarsi proprio adesso e richiedere la copia in prestito. Se scopro chi è lo ammazzo. O la ammazzo, ma il mio intuito femminile-influenzato abbondantemente dalla mia latente libido insoddisfatta, credo- tende a visualizzarlo più come un lui che non come una lei. Un lui che legge poesie di poeti ribelli spagnoli? Chi è? Un dio? Conoscendo la media del MaschioUnical, è più probabile che sia Hulk che cerca di attirare una qualche falena in gabbia. Magari sono io la falena chissà... La mia vita riverberrebbe di interesse non indifferente in questo caso, ma sarei costretta a non ucciderlo. E visto che mi ha creato un bel po' di problemi non so proprio se mi va. Rinuncio quindi volentieri alla prospettiva di un'intrigante caccia alla femmina (IO) tramite libro di poesie spagnole da parte di un atipico MaschioUnical altrimenti detto "Hulk", che vuol stritolarmi come una falena dopo avermi ingabbiata, e lo ammazzo. E non ne parliamo più.

Dunque mi armo di pazienza e spreco la mia mattinata libera per salire all'Università col caldo asfissiante, l'autobus semivuoto e la prospettiva quantomai certa di un ingorgo stradale da ultimo week end di luglio sulla Salerno- Reggio Calabria.
Università vuota. Non pressochè vuota o circa-perlomeno-quasi vuota. Vuota vuota. Silenzio d'ovatta, vento che fischia attraverso gli intersizi delle ringhere. C'ero stata altri sabati, con poca gente a godermi l'università tutta per me, ma mai l'ultimo sabato di luglio. "Tutta per me" è diventata un'espressione talmente letterale da farmi paura. Potevo vedere tutta la lunghezza del ponte davanti e dietro di me. Non c'era nessuno! Nè nei cubi nè altrove. E ho avuto paura perchè quando non ci sono studenti e insegnanti e gente con fiori in mano come andassero in un cimitero, l'università diventa dimora di branchi di cani selvaggi, corvi graccianti e altri imprecisati uccelli che si alzano in stormo non appena sentono un rumore, topi con pifferai e quant'altro. Mi sono dunque fiondata verso la biblioteca tra il terrore di essere violentata o sbranata da una muta di cani rabbiosi o uccisa da Il Corvo redivivo, e l'atroce dubbio che, visto che di anima umana non vi era ombra, magari anche la biblioteca era stata invasa da fauna suburbana o peggio. E il peggio sarebbe se fosse stata "chiusa". Perchè qualora fosse stata chiusa sarei dovuta risalire a Cosenza e non ho tempo e in più la mora sarebbe incrementata.
E siccome è il 30 luglio sbataboom: bibioteca chiusa e un misero annuncio ad avvertire i fantasmi che sarebbe stata aperta fino a fine luglio tutto il giorno tranne il sabato solo mezza giornta. Una speranza ha brillato fievolissima, finchè non noto una postilla minuscola che avverte: "tutti i sabati di luglio mezza giornta TRANNE sabato 30 luglio". Ecc'appunto.

Mattinata sprecata, biglietto sprecato e in più non ho neanche potuto soddisfare le mie rinate necessità letterarie e prendere nuovi libri dalla biblio come pregustavo.
Ho gironzolato per negozi aspettando mezzogiorno, mi sono sparata un bignè alla crema e lampne, ho comprato un regalo e mi sono imbarcata rischiando di arrivare tardi a lavoro perchè ovviamete l'autostrada era intasata da turisti nordici che riscoprono l'amore per il sud solo in agosto. Filistei.

Ero meglio se non ci andavo a lavoro vista la catastrofe che sarebbe seguita da lì a tre ore. Ma ci sono andata e la catastrofe ha avuto agio di realizzarsi bella bella. Ma non ne parlerò perchè me ne vado a leggere un po' cercando nella mia libreria qualche volume dimenticato.

Solo vi avviso: "Attenti alle idi di luglio".

P.S.: Sì grazie al ciuco, so benissimo da me che il 30 luglio c'entra con le idi come i cavoli a colazione, ma dire "Attenti alla fine di luglio" non trasmette la stessa mastodontica impressione di tragico storico.

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