mercoledì 1 agosto 2012

Il destino di Neve.

Neve era destinata a una vita diversa.
Ma il  Destino dette la colpa al Fato, il Fato accusò un inciampo del Caso, il Caso denunciò il Vento primordiale, il Vento spernacchiò il Cosmo per averlo intrappolato tra colline infuocate e il Cosmo se ne lavò le mani.  
Aveva altro a cui pensare che a un'inutile Neve.

Neve era destinata a cantare nel vento.
Ma nacque alle pendici di colline infuocate, un vento africano le bruciava i polmoni a ogni respiro. Le sue parole erano ghiaccio ed evaporavano subito nell'oro del cielo.  
Fu così che il Vento primordiale rubò la voce di Neve e nessuno udì mai le sue canzoni.

Neve era destinata a mangiare colori.
Ma il mare era infinito e le ingabbiava la vista in ridondante cobalto. Lei suggeva dal mondo la bellezza cangiante di trame diverse, di bianco di stelle di opali e cannella, per intingersi nelle mille sfumature del mondo.  
Fu così che il Vento primordiale rubò i colori di Neve e nessuno potè mai vedere le sue forme.

Neve era destinata a sbocciare tra i fiori.
Ma la terra bruciava e il grano dorato da solo spargeva il suo fiato. Lei aveva un afrore di prati e pervinche  appeso al suo collo per darlo all'inverno e stingerne il bianco.  
Fu così che il Vento primordiale rubò il profumo di Neve e nessuno la vide mai sbocciare in un fiore.

Neve era destinata a stringere il mondo.
Ma era bianca nel giallo e accecava i passanti. Lei aveva pelle di porcellana e cristallo e il suo ghiaccio bruciava chiunque toccasse.  
Fu così che il Vento primordiale rubò gli abbracci destinati a Neve e nessuno la prese per mano per parlarle di sogni.

Neve era destinata a baci di panna.
Ma niente passava che non le importasse, lei tutto coglieva e tutti sentiva. Ma senza la voce non urlava che al vuoto, e senza una forma correva da sola, e senza gli abbracci perdette i suoi sogni, e senza sbocciare ingoiò il suo amore.  
Fu così che il Vento primordiale soffiò la pietra sui baci di Neve e nessuno trovò le sue labbra di panna.

Neve era destinata a un amore di fiamma.
Ma la sua anima bruciava troppo perchè il ghiaccio non la sopisse. Era destinata a bere dal mondo e ridargli il suo tutto in amore. Ma sotto quel bianco nessuno vide l'amore che in fiamme si protendeva e piano la uccise bruciandole il cuore.  
Fu così che il Vento primordiale rubò l'amore di Neve e nessuno seppe quanto di questo poteva gioirne.





2 commenti:

  1. Sembra una canzone. Una ninnananna inquietante da cantare piano prima di addormentarsi. Dentro l'inverno.
    Brava. Mi è piaciuta tanto.

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  2. Grazie! Mi fa paicere ti sia piaciuta, da te poi, mi è capitato di leggere il tuo blog e scrivi benissimo.
    In realtà l'ho scritta in un momento stranissimo, ero come rinchiusa in bolla di lacrime che non scoppiavano e si è scritta da sola...

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