lunedì 20 agosto 2012

Nel profondo delle viscere di Ana












 Dalla prima all’ultima riga la protagonista, tale Ana Steele, ha il suo bel daffare nel raggiungere i profondi recessi di  psiche, cuore, culo (nel libro indicato con “là”), anfratti vaginali (nel libro altrimenti detti “lì”), anima, viscere, budellame vario. Alla fine di tutto quel fremere/sciogliere/tremare/colpire in quel popò di profondo, ne esci con le viscere belle che squagliate e non ti sogni in alcun modo di tacciare nuovamente il libro di superficialità.
Ma siccome io non sono così profonda come Ana Steele, lascio che sia la sua voce a fornire un assaggio:

       "...e, nel profondo, la masochista che è in me vuole vederlo."
      "Quest'uomo mi rivuole, e nel profondo della mia anima sboccia lentamente una gioia dolce.."
      "Nel profondo del mio cuore si risveglia la gioia.."(sigh)
      "..e nel profondo delle mie viscere so chi è." (è risaputo che le viscere sanno)
      "..e i muscoli nel profondo del mio ventre rispondono."
      "..e nel profondo della psiche, la mia dea interiore si sveglia…”
      "La sua carezza si propaga dentro di me, nel profondo..." (ri-sigh)
      "...e dentro, nel profondo, mi sento svuotata." (pure le viscere sono scappate)
      “…è complesso e difficile, ma nel profondo so che voglio lasciarlo…”
      “E mi colpisce nel profondo la consapevolezza…”
      “Una dolce trepidazione, calda e pesante nel profondo del mio ventre.” (mi chiedo quale parte del ventre è quella profonda?)
      “So, nel profondo di me stessa….”

E così via, meglio non sapere le cose che Ana sa nel profondo di sé stessa. Lasciamole lì quiete quiete.
Una mozione la merita, invece, la sua “dea interiore” a cui ella fa perenne riferimento per indicare i propri stati d’animo. Funziona così: qualora Ana abbia un turbamento o un pensiero - il che capita spesso perché lei è intelligentissima e, chettelodicoafare, profonda -, non lo esprime mai direttamente ma sempre tramite questa smaccata copia di sé stessa che, a seconda dei casi, ancheggia sui tacchi, fa capriole, prega, balla il tango o fa yoga, e per il resto del tempo se ne va a zonzo tra i suoi organi vitali.
Non è meglio precisato perché trattasi di una “dea” visto che non ha nessun atteggiamento divino, ma io che ne posso capire? Sono cose che stanno “nel profondo” e io il profondo non ce l’ho. Quindi lascio di nuovo parlare Ana:

            ”La mia dea interiore è in ginocchio, con le mani giunte in segno di supplica.” (è una dea e quindi prega, ovvio)
             La mia dea interiore stringe gli occhi a fessura e mi guarda pensierosa.”(ahi ahi)
             La mia dea interiore annuisce con vigore, concordando con me.” (l’abbiamo scampata)
             La mia dea interiore si fa attenta e prende nota.” (nelle viscere hanno i taccuini)
             La mia dea interiore ride forte, con la testa buttata all’indietro e io cado in ginocchio davanti a lui” (l’ha sbilanciata? No, sinceramente, non ho capito)
             La mia dea interiore sta facendo un triplo volteggio sulle parallele asimmetriche.” (sono cose che si fanno “nel profondo”)
             La mia dea interiore è al massimo della libidine”
            La mia dea interiore ha trovato la voce e sta urlando” (non sappiamo quando l’aveva persa, un piccolo giallo, lì tra le viscere)
          La mia dea interiore si sveglia di soprassalto tutta scarmigliata, come se avesse appena concluso una serata rovente”
          La mia dea interiore sta saltellando come una bambina di cinque anni”
          “E’ come se avesse una linea erotica diretta con la mia dea interiore, il che, ovviamente, è vero” (questo non lo commento)
          La mia dea interiore si produce in un veloce arabesque.”
          La mia dea interiore annuisce con vigore e mi dà il gomito.” (neanche questo commento)
          La mia dea interiore batte i piedi e fa il broncio, con le braccia conserte come una bambina arrabbiata”
         La mia dea interiore si mette una rosa tra i denti e inizia a ballare il tango”
         La mia dea interiore mi fa il broncio provocatoriamente.” (il broncio lo fa di continuo ma qui lo fa “provocatoriamente”)
         La mia dea interiore è avvolta in un boa di piume rosa e diamanti e cammina impettita con un paio di scarpe da sgualdrina.” (notare i dettagli della descrizione)
         La mia dea interiore getta la testa all’indietro in estasi e lui viene, urlando nella mia bocca.” (urlando nella sua bocca…pensa come rimbomba tutto, lì, nel profondo).

Non le posso scrivere tutte perché dovrei trascrivere mezzo libro.
Ora, la ragione principale per cui mi sono messa a leggere tutte queste 90mila sfumature di cagate è che dicevasi esserci non troppi velati riferimenti a scene di illibato bondage e siccome della materia non ne so molto, ero relativamente stuzzicata dall’idea di capirne qualcosa (anche se probabilmente gli harmony porno sulla materia non mancano, ma non mi è mai passato per la testa di perderci tempo finora, oh che ve devo dì?!).
Il problema è che di bondage non ce n’è neanche a pagarlo oro! Almeno nel primo libro c’è un crescendo di attesa che ti spinge ad andare avanti, qui neanche quello: Mr. cinquanta sfumature di nero è diventato un pupazzetto rosa che passa il tempo a dire all’amata quanto è perfetta e quanto la desidera e quanto la ama e bla e bla e bla bla bla. E io che mi aspettavo del sano sesso malato, mi sono dovuta sorbire seicento pagine di menate e accontentarmi al massimo di stantie scene di sesso normale, con gli amplessi “nel profondo” di lei e lui che puntualmente urla il suo nome durante l'orgasmo! Ma vi pare?

Il resto del romanzo:
  • La “bella” storia d’amore non è né bella né storia perché i due si vedono e si innamorano senza un perché;
  • Lui che è “la quintessenza della bellezza” più candida, ovviamente;
  • Lei che si ripete perché quel dio greco è suo visto che lei è una cessa;
  • Lui che le dice quanto è meravigliosa e quanto la ama;
  • Lui che non è più bondage perché Ana ha compiuto il miracolo, ha salvato il peccatore.
Ovvero cliché per imbonire gli allocchi e nulla tensione sessuale, ce n’è di più in Harry Potter, non scherzo.
Sarà scappata via, insieme alle viscere...

             
     

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