... dopotutto il sonno è dei giusti. Come può albergare da queste parti?
C'è solo uno stanco sfarfallìo che ha il fruscio della carta scomposta, dei quaderni dentuti, dei fogli infiniti, tritati in un ammasso sbilenco e bloccati nell'attimo prima del loro frantumarsi, come in un sospiro prima della tempesta. Se un solo foglio cadesse, si porterebbe dietro ogni altro elemento di questo mondo fasullo, in un effetto domino devastante. E' un ambiente troppo incerto e precario, non può essere accettato dall'universo, saldo e preciso. Il primo alito lo sbriciolerà, e tutto il valore delle parole incise sui fogli che lo compongono, tutto quel peso d'inchiostro e aspettative, e speranze, e storie, svanirà.
E respirare - finalmente respirare! - coinciderà col morire.
E' troppo tardi, anche per la camomilla ormai gelida, anche per le stelle, anche per i Cure, anche per bruciare...
Tennessee Williams scrisse: " "Viviamo tutti in una casa che brucia. Nessun vigile del fuoco da chiamare. Nessuna via d'uscita. Solo la finestra del piano di sopra da cui guardare fuori mentre il fuoco divora la casa con noi intrappolati, chiusi dentro."
No. Brucia chi respira. Ma qui non c'è ossigeno. Solo il niente, un attimo prima della tempesta.
Blog senza censure. Metto a nudo me stessa come se un Grande fratello tenesse puntate le sue telecamere nella mia anima ribelle, punk e borderline. Scriverò ogni dettaglio, più o meno sordido che sia, della mia vita che odora di libri, salsedine, peonie e torta al cioccolato, dove caos e autodistruzione lottano contro la morale dei benpensanti e dove fioriscono universi alternativi sotto un cielo di lamponi. Mi svendo raccontandolo, che interessi a qualcuno o no. And fuck everything else.
venerdì 17 febbraio 2012
Una tempesta per respirare
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Alle 4 di notte? :o)
RispondiEliminaBlogspot non sbaglia. E' meglio se non leggi quello che scrivo...
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